Coronavirus. Caligiuri (Società Italiana di Intelligence): "Controllare i passaggi di proprietà delle aziende per fermare le mafie"

di PAOLO CRISTOFARO

E' presidente della Società Italiana di Intelligence e direttore del Master in Intelligence dell'Università della Calabria. Si tratta di Mario Caligiuri, recentemente intervistato sul rapporto tra sicurezza, disagio sociale ed emergenza Coronavirus (LEGGI QUI), che ritorna sul tema dell'emergenza, della prevenzione dei crimini e del rapporto tra criminalità organizzata e difficoltà delle aziende. Impegnato negli studi incrociati tra l'analisi sociale, l'informazione e l'Intelligence, recentemente sta mettendo in luce gli aspetti poco considerati dell'incidenza del disagio sociale e della difficoltà economica sui temi cardine della sicurezza nazionale.

"Bisogna monitorare i passaggi di proprietà tra le aziende", ha spiegato Caligiuri. "Il pericolo nel Sud - in un momento di piena emergenza globale - è legato alla criminalità. Qui l’economia è più fragile di quella settentrionale, quindi è evidente, come hanno già evidenziato alcuni esponenti politici e della magistratura come Federico Cafiero de Raho, Nicola Gratteri e Giuseppe Pignatone, che la criminalità organizzata si può radicare ancora più di quanto già non lo sia", ha spiegato il professore.

Se la chiusura delle attività, questo blocco totale, dovesse durare, come è probabile, fino a fine maggio, il rischio potrebbe diventare più serio. Il problema sarebbe un pesante disagio sociale. Inoltre c’è da tenere conto non solo dell’economia legale, ma c’è tutta l’economia sommersa che è completamente ferma e incide sul reddito nazionale per circa 300 miliardi di euro l’anno, mentre il PIL ufficiale è di 1,8 miliardi. Una cosa fondamentale da fare sarebbe il monitoraggio alle Camere di commercio dei passaggi di proprietà, totali o parziali, delle aziende. Sono indicatori da tenere assolutamente sotto controllo attento", sottolinea Caligiuri.

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