"Le necessarie misure di contenimento del coronavirus hanno avuto conseguenze molto gravi su alcuni comparti produttivi e di vendita al dettaglio. Nei piccoli comuni periferici ed interni, già alle prese con il fenomeno strutturale dello spopolamento, alcune attività hanno subito (e subiscono) danni incalcolabili dall’applicazione di dette misure. Non è difficile, peraltro, prevedere che molte di esse avranno difficoltà enormi a ripartire dopo la fine del lockdown". E' quanto si legge in una nota stampa del Gruppo consiliare Saracena in Comune.
"A Saracena, in particolare, - prosegue la nota - questa emergenza ha finito per impattare su un quadro economico e sociale già fortemente penalizzato da politiche di bilancio che hanno visto lievitare vistosamente tasse e tributi in questi ultimi anni (IMU e Tari in particolare). Il crollo dei redditi privati cui si andrà incontro nelle prossime settimane renderà sempre più insostenibile questo livello di tassazione. Sarà dura per i cittadini, sarà molto pesante per i piccoli esercenti che hanno dovuto abbassare la serranda. Tutti gli istituti di ricerca più accreditati in questi giorni parlano del rischio di “fallimenti a catena” tra piccole attività commerciali e produttive. Un fenomeno che, saldandosi ad una riduzione del lavoro subordinato, para-subordinato, precario, intermittente, nonché alla disoccupazione di lunga durata, avrà effetti devastanti nei giorni a venire (la situazione non ha raggiunto livelli eccezionali per il temporaneo blocco dei licenziamenti disposto dal governo)".
"Il numero di richieste di buoni per la spesa alimentare nelle scorse settimane deve essere considerato come un campanello d’allarme da questo punto di vista: il segnale che le sacche di bisogno diventano giorno dopo giorno sempre più estese. Bisogna fare di più. Approfittando di alcuni spazi di manovra aperti dal Legislatore nazionale - si legge ancora - e compatibilmente con i principi generali dell’ordinamento, sarebbe il caso di valutare ipotesi di esenzione o riduzioni relativamente ad alcuni tributi per alcune categorie economiche e specifiche fasce di utenza domestica (Tosap, Tari), ponendo a carico del bilancio comunale l’onere delle minori coperture".
"Dal lato delle entrate si potrebbero utilizzare quote dei maggiori introiti da accertamento e recupero dell’evasione, dal lato delle spese si potrebbero tagliare una serie di stanziamenti relativi ad attività non compatibili con le attuali restrizioni sociali e le consulenze esterne, rese non più indispensabili data la riorganizzazione di alcuni uffici. Ipotesi da vagliare, naturalmente, nell’ambito di una manovra complessiva di bilancio. In questo quadro, sarebbe importante valutare anche la rinuncia, fino alla fine dell’anno, a tutte le indennità di carica, rimborsi e gettoni percepiti da sindaco, assessori, presidente del consiglio e consiglieri comunali, per recuperare risorse aggiuntive, utili al conseguimento degli obiettivi sociali di cui sopra. Nell’ambito della Fase 2, - conclude il Gruppo consiliare Saracena in Comune- sarebbe opportuno anche rivedere gli orari di chiusura dei negozi, nell’interesse sia degli operatori che dei cittadini".
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