“Un grande maestro architetto e urbanista, da sempre in prima linea nell’architettura pubblica”: così l’assessora alla cultura e alla università di Rende Marta Petrusewicz alla notizia della dipartita di Vittorio Gregoretti.(LEGGI QUI)
“Ha ideato e progettato stadi (a Genova e Barcellona), teatri (a Milano e Grosseto), musei, acquari, quartieri (Shanghai e lo Zen di Palermo) e, soprattutto, le università” ha affermato la Petrusewicz che ha poi proseguito: “noi calabresi lo ricordiamo con gratitudine come l’architetto dell’Università della Calabria. Vincitore con il suo gruppo nel 1973 del concorso architettonico internazionale - ricordato proprio recentemente in un convegno dell’Ordine degli Architetti tenuto al Parco Acquatico di Rende - ha dato alla nascente Università un’impronta di apertura internazionale e territoriale, simboleggiata dai suoi famosi ponti”.
“Pur polemico nei confronti dell’esecuzione del progetto, come raccontò nella sua famosa lectio magistralis pronunciata all’Unical nel 2010, Gregotti rimase fedele all’idea base di coniugare l’architettura pubblica con la pianificazione del paesaggio. Morto Gregotti, rimane da portare avanti il Progetto Gregotti”, ha concluso l’assessora auspicando che l’eredità dell’urbanista non si esaurisca, ma venga invece valorizzata.
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