Coronavirus. L'Epas e l'Fna denunciano: "Ci sono patronati che chiedono 30 euro per fare la domanda del bonus di 600 euro". Chiesto l'intervento delle autorità

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Ecco la prova, il messaggio che gira sui social
  08 aprile 2020 18:27

di MASSIMO PINNA

Decreto “Cura Italia”, per le domande del bonus di 600 euro ci sarebbero degli illeciti. Alcune sigle sindacali e alcuni patronati, oltre a qualche faccendiere, starebbero chiedendo ben 30 euro per la pratica. Uno scandalo, oltre ad una vicenda di vero sciacallaggio.

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Quando le famiglie sono alle prese con difficoltà enormi, e per un servizio che è, deve essere, sempre gratuito, quello dei patronati per i servizi forniti ai cittadini. A denunciare questa situazione che si riscontrerebbe in Calabria, è la Federazione Nazionale Agricoltura e il Patronato Epas. Che, appunto denunciano questi illeciti con un vibrante intervento del vice segretario nazionale Mario Smurra, di Francesco Pignataro, della Direzione regionale Fna e del direttore provinciale dell’Epas di Cosenza, Pierpaolo Stellato.

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E chiedono l’intervento delle autorità competenti per far cessare questa indecente speculazione. Una situazione aggravata anche dal fatto, una vera presa in giro che per alcune categorie di lavoratori, che ancora non è possibile presentare le domande del bonus di 600 euro per alcune categorie. “Il cosiddetto Decreto “Cura Italia”, ovvero il DL N.18 del 17 Marzo scorso, che sancisce una serie di interventi a sostegno dei lavoratori, braccianti agricoli con almeno 50 giornate lavorate nell’anno precedente, nonché ai lavoratori autonomi che hanno dovuto fermare le loro attività, ha investito Patronati e Organizzazioni di categoria di una mole di lavoro importante, soprattutto considerate le condizioni in cui si è costretti ad operare in una situazione di emergenza sanitaria e di pericolo di espansione dell’epidemia da Covid 19”. “L’Epas e la Federazione Nazionale Agricoltura, operanti in tutto il territorio provinciale, si sono immediatamente organizzate in modo da dare con solerzia e con la solita qualità un servizio adeguato a tutti i propri utenti e a chi ne sta facendo richiesta, naturalmente in modo assolutamente GRATUITO!”. L’Epas e l’Fna ricordano, infatti, come “la gratuità del servizio dei Patronati sindacali è peraltro obbligatorio per garantire la tutela dei diritti individuali ai cittadini, ai lavoratori e ai pensionati, proprio per fare questo lavoro di intermediazione tra gli uffici e enti pubblici e la cittadinanza, snellendo così il lavoro enorme che ricadrebbe, in caso contrario, interamente sulla macchina organizzativa degli enti statali e parastatali con un intasamento e una lievitazione dei tempi incalcolabile”. Ed anche una rivendicazione. “Questo è il motivo per cui più volte si è tentato di ridimensionare il ruolo dei Patronati sindacali e si è dovuto sempre rivedere le scelte. “Proprio questi principi del diritto alla tutela, dell’intervento pubblico e della gratuità per i cittadini rende inaccettabile e vergognosa la speculazione che alcuni soggetti stanno perpetuando a danno degli utenti, chiedendo – la denuncia pubblica - per ogni pratica per ottenere i “famosi” 600 uuro di Bonus fino a 30 euro. Se una truffa del genere fosse messa in essere da faccendieri senza sigla o con sigle dell’ultimo momento sarebbe già grave, ma comprensibile per il modus operandi degli approfittatori del bisogno della povera gente; ma che dietro a questo mercato indegno ci siano Patronati e Organizzazioni riconosciute e fortemente rappresentative fa di questa vicenda uno scandalo che va perseguito sia dal punto di vista morale che da quello penale e giudiziario. Inoltre, un comportamento del genere, in un momento in cui si fa spesso omologazione mettendo tutti nello stesso calderone, pregiudica le attività rispettose delle regole e della legge, che offrono servizi di qualità, competenza dei propri operatori e la gratuità, come facciamo noi su tutto il territorio".

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Ma c'è di più. Una altra cosa grave, se si può, e (come si vede nella foto, è che mentre in questo momento i cittadini  non possono  uscire di casa, si chiederebbe agli stessi di iene di recarsi nell'ufficio di questo 'patronato' e di portare  la ricevuta del bonifico  di Euro 30. Inutile dire dei disagi, in epoca di Coronavirus.  

Pertanto, "il Patronato EPAS e la F.N.A., nel denunciare questo commercio indecente, ritengono che occorre l’intervento delle Autorità competenti per far cessare immediatamente questa speculazione a danno dei cittadini che è ancor più grave perché avviene in un periodo di emergenza nazionale”.

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