La psicosi da coronavirus, nonostante appelli ed inviti delle autorità sanitarie, sembra risparmiare poche persone. E così i titolari cinesi di un negozio, residenti in Italia, per prevenire un eventuale calo di vendite, hanno pubblicato un post sulla propria pagina facebook in cui annunciano che "in questo momento delicato per il fatto del CoronaVirus, il punto vendita Pan C di Montalto Uffugo e San Pietro in Guarano, dal 3 febbraio 2020 sarà gestito esclusivamente da vostri connazionali (Italiani), fino a quando non si calmerà la situazione".
Il tutto accompagnato da uno sconto su capi di abbigliamento e scarpe.
Nel post i titolari ricordano che "si contagia solo da persone a persone, ciò vuol dire che è impossibile che i prodotti o cibo provenienti dalla Cina potessero dare questo rischio". E per dare la massima sicurezza, ieri il negozio ha aperto ritardo "dopo la completa disinfestazione".
"Quindi - si legge nel post - non c'è nessun tipo di rischio di contagio per chi frequenta le attività commerciali gestite da cinesi o con dipendenti cinesi. Inoltre vogliamo rassicurare i nostri clienti e in genere la cittadinanza italiana: i soggetti di nazionalità cinese sono tutti costantemente monitorati sulle loro condizioni di salute onde escludere qualsiasi possibilità di contagio con coloro con i quali vengono a contatto. Coloro che sono rientrati dalla Cina, prima di venire in contatto con altri soggetti, hanno volontariamente trascorso anche il periodo di quarantena necessario ad escludere di essere eventualmente portatori di CoronaVirus, per dare la massima sicurezza ai propri familiari". All'osservazione, sempre su facebook, di un utente che giudica l'iniziativa discriminatoria al contrario, i titolari replicano con toni garbati, che "i dipendenti cinesi non sono stati licenziati. Per questo periodo in cui la paura è più grande della ragione abbiamo dovuto prendere la decisione di dare un periodo di vacanze fino quando la situazione migliora".
"Noi - aggiungono - siamo i primi a cui dispiace questa decisione. Però dovete capire che anche noi dobbiamo fare mangiare le nostre famiglie e questa è l'unica soluzione che abbiamo trovato". Oggi, secondo quanto riferito da alcuni clienti, al lavoro c'erano dei cittadini italiani che già lavoravano nell'esercizio e l'unica presenza cinese era di una ragazza al box informazioni.
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