Giunta alla quarta settimana l’iniziativa promossa dall’assessorato alla cultura del comune di Rende “La cultura non va in quarantena” con cui Marta Petrusewicz propone un decalogo di letture con temi differenti.
“Dopo la prima settimana di narrativa vertente attorno il tema delle epidemie -ha affermato la storica- la seconda e la terza di quella che fa ridere e sorridere, nella quarta settimana, ho pensato di usare come chiave la mia amicizia con gli autori. Sono tutti, quindi, vecchi amici, nella vita vissuta non solo di letture. I testi sono narrativi (non saggi), tra romanzi, reportage e autobiografie, e sono tutti scritti o tradotti in italiano. L’ordine è alfabetico per autore, la data è quella della pubblicazione italiana”.
Ecco la lista: Piero Bevilacqua, Sul confine. Sette storie possibili (2018)§; Una raccolta di racconti al confine tra il mondo reale e quello surreale, l’immaginario e l'incubo. I temi cari a Bevilacqua studioso sono qui trattati in forma narrativa che sconfina nella memoria e nell’intimità biografica; Anna Bikont, Il crimine e il silenzio: Jedwabne 1941. Un massacro in cerca di verità (2019).
Un’indagine magistrale di giornalismo storico sulla memoria collettiva repressa, in una piccola città polacca dove, nel giugno 1941, gli abitanti non-ebrei uccisero, bruciandoli vivi, tutti i seicento loro vicini ebrei. Come si convive, per tre generazioni ormai, con un passato così orribile?
Natalie Z. Davis, Il ritorno di Martin Guerre: Un caso di doppia identità nella Francia del Cinquecento (1983); Un caso di furto d'identità nel XVI secolo, reso famoso dall’interessamento di Montaigne e altri intellettuali coevi. Un contadino, Martin Guerre, ritorna nel suo villaggio dopo anni di assenza, e vi ritrova la moglie, il figlio, ma dopo tre anni viene svelato come un impostore. Dal libro di Davis, è stato tratto l’omonimo film con Gerard Depardieu: Francesca Romana De’ Angelis, Per infiniti giorni (2014)
Un tenero romanzo sulla memoria. Racconta la vita di una famiglia borghese, tra Roma e Forte dei Marmi, di cui la figlia Regina vive una storia d’amore con un collega liceale, Davide. Questa storia, interrotta dalle leggi razziali e la fuga dall'Italia dell’amato, attraversa come memoria tutta la vita di Regina.
Carlo Ginzburg e Vittorio Foa, Un dialogo (2003). In questa lunga intervista-dialogo, Carlo Ginzburg interroga Vittorio Foa, uno dei grandi protagonisti della sinistra italiana al quale era legato da amicizia profonda, sulla politica, il sindacalismo, l’antifascismo, e i suoi ricordi delle straordinarie storie vissute; Wlodek Goldkorn, Il bambino nella neve (2016) Un’opera letteraria, autobiografia, racconto, saggio, riflessione problematica sull’essere ebrei nel XX secolo, racconta l’infanzia in Polonia dopo la guerra e la Shoah, poi l’emigrazione e la vita in Israele, poi la Germania e l’Italia. Cittadino del mondo e l’eterno esule.
Albert Otto Hirschman, Passaggi di frontiera. I luoghi e le idee di un percorso di vita, a cura di C. Donzelli, M. Petrusewicz e C. Rusconi (1994)
In questa conversazione, uno dei più grandi economisti e maitre à penser dell’epoca moderna racconta la sua vita da ebreo berlinese, esule, antifascista, la guerra civile in Spagna, la parentela e la co-militanza con Colorni e Spinelli, la macchia in Francia, il piano Marshall, Sud America, con il nemico più grande l'ortodossia.
Eva Hoffman, Come si dice (titolo originale: Lost in translation: A Life in a New Language) (1995)
Un bellissimo romanzo-memoir, ricostruisce l’esperienza vissuta di migrante in chiave potremmo antropologica, etica, linguistica, psicoanalitica e cognitiva, da Cracovia, dove è nata nel 1945 in una famiglia di ebrei polacchi, emigrata adolescente prima in Canada poi negli Stati Uniti.
Franco Piperno, Lo spettacolo cosmico: Scrivere il cielo, lezioni di astronomia visiva raccolte da V. Ariganello, F. Caputo e A.M. Zavaglia (ed. 2018)
L’introduzione alla “teoria del cielo”, un manuale per l’osservazione del cielo di oggi – con mappe stellari, guide ai pianeti e costellazioni, e illustrazioni – e un magnifico racconto delle mitologie e diverse narrazioni della volta celeste.
Irene Salvatori, Non è vero che non siamo stati felici (2019)
Una struggente lettera alla madre, morta quando la figlia era giovanissima, scritta da quest’ultima da donna adulta che diventa mamma a propria volta, e vorrebbe capire come si fa. L’elaborazione del lutto intrecciato con l’umore e una grande carica vitale.
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