"Avevamo chiesto al sindaco Abramo notizie “certe” sull’abbandono dell’Italgas dalla sede storica cittadina, la palazzina liberty dell’ex Gasometro. Avevamo chiesto di conoscere i motivi per i quali si era interrotta la convenzione sempre con Italgas che prevedeva il recupero architettonico a sue spese della proprietà comunale, per come avevamo chiesto di conoscere quali erano stati i motivi della rescissione contrattuale e quindi del mancato introito alle casse comunali di circa 100 mila euro annui. Ma, in particolare avevamo chiesto di sapere se, risultava a vero, che gli ufficio comunali avessero omesso di rispondere ad almeno 2 pec, con le quali proprio Italgas chiedeva una rettifica della convenzione, cioè uno scomputo dei costi da sostenere per la ristrutturazione del sito di proprietà pubblica". Così in una nota stampa di Antonio Corsi consigliere Gruppo Misto – Comune di Catanzaro.
"Avevamo chiesto - prosegue - senza avere ad oggi nessuna risposta. Certamente perché il sindaco Abramo è impegnato a rincorrere le incapacità amministrative dell’Asp di Catanzaro in tema di Covid-19 e di altre vicende che ne amplificano la mancanza di ruolo e di governo. Ma, Abramo preferisce probabilmente tenere il sacco agli ex prefetti-commissari(?), forse pure nella consapevolezza che siano degli incapaci(?), piuttosto che rispondere alle altre richieste che hanno anche un valore di legalità e di trasparenza amministrativa. Non è questo un “raro” esempio della disattenzione dell’Amministrazione comunale, perché sappiamo tutti che diventa difficile dare delle risposte quando qualcuno rischia di restare con in mano l’intero pacco di cerini, ma soprattutto quando la risposta presuppone l’assunzione di una responsabilità diffusa. E’ per questo che chiediamo al sindaco Abramo di conoscere se sono state applicate le procedure “disciplinari” previste a quanti, sembrerebbe abbiano omesso atti pubblici e, di conoscere qual è la sua posizione politica rispetto alla vicenda che coinvolge anche il suo Assessore al Patrimonio, Ivan Cardamone".
"Dobbiamo altresì comunicare che la nostra azione di conoscenza non si ferma, per come non si è fermata alla nota stampa, noi siamo abituati ad andare a fondo della notizia, tanto che abbiamo già depositato esposto/denuncia alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti. Tuttavia, riteniamo che in ultimo sempre Abramo debba fornire una sua ricostruzione dei fatti in termini pubblici, anche in qualità di presidente dell’A.T.E.M. in rappresentanza del comune di Catanzaro, ente capofila per fare conoscere le motivazioni della “fuga” dell’Italgas dall’ex Gasometro verso un anonimo capannone in località Germaneto. Per come non sarebbe certamente un delitto e nemmeno una lesa Maestà, - conclude - conoscere la proprietà della nuova sede dell’Italgas, che in quanto società di diritto privato ha la facoltà di scegliere, ma anche di rispondere sulle motivazioni che l’hanno addotta ad interrompere una “convenzione” già in essere".
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