Cosenza, "Gulìa Urbana" piace a tutti. Si pensa già alla prossima edizione (VIDEO)

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Gli interventi di Boogie e Kraser a Mangone, per Gulìa Urbana
  14 settembre 2019 13:31

di CLAUDIA FISCILETTI

La Street art è stata la grande protagonista di Gulìa Urbana. Il festival ha colorato i comuni di Mangone, Parenti e Rogliano tra il 24 e il 31 agosto scorsi, coinvolgendo ben tredici writers provenienti da ogni parte d’Italia, e non solo.

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Si tratta di un progetto che fa parte dell’associazione Rublanum e che ha come fine ultimo la riqualificazione del territorio urbano calabrese. Un obiettivo, questo, elaborato quasi per caso e che ha iniziato a prendere piede a partire dal 2012, a Rogliano. Giacomo Marinaro, Matteo Falbo e Andrea Falbo, sono i ragazzi calabresi che hanno messo in moto gli ingranaggi, un po' per gioco, spinti dall’intenzione di voler dare un apporto positivo al territorio in cui sono nati. È una manifestazione che all’inizio comprendeva un solo giorno e rispondeva al nome di “Street art day”, appunto, per sottolineare il filo conduttore dell’intero evento, ispirato dalla cultura hip-hop. Dal 2015 prende il nome, ormai ben noto, di “Gulìa Urbana” e dal quel momento è stato un continuo crescendo di professionalità ed impegno, comprendendo nel progetto sempre più comuni calabresi e sempre più writers. Un successo sempre più riconosciuto nel corso degli anni, senza dubbio, che però non è arrivato dal nulla ma è stato frutto di perseveranza tutta calabrese e tutta giovanile. È importante ricordarlo, soprattutto per l’errata e banale convinzione comune secondo cui i giovani non fanno nulla per il loro territorio e nella vita in generale, si parla di una “gioventù bruciata” che in realtà di bruciato non ha nulla e che quando s’impegna per migliorare il proprio territorio, lo fa bene e lo fa prima di tutto con il cuore. Non è un caso che spesso e volentieri siano gli stessi comuni a chiedere di intervenire per valorizzare il luogo e che la “grande famiglia di Gulìa” -com’è definita dal direttore artistico Marinaro- venga sempre accolta con gentilezza ed entusiasmo dalla gente del posto.

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I WRITERS – Naturalmente ruota tutto intorno a loro, quelli che colorano, letteralmente, i comuni in cui si svolge l’evento, rivoluzionando in positivo l’intero assetto urbano. In realtà è riduttivo dire che semplicemente “colorano”, dal momento che tutti hanno alle spalle un’esperienza invidiabile nel mondo dei graffiti, non sono artisti improvvisati e sanno bene quello che fanno. Come già anticipato, il festival ha coinvolto writers provenienti da ogni parte d’Italia e, quest’anno per la prima volta, d’Europa. Oltre a Dimitris Taxis (Grecia) e Kraser (Spagna), hanno consegnato i loro interventi ai comuni di Mangone, Parenti e Rogliano, anche Tony Gallo(Padova), Psiko(Ferrara), Luca Ledda(Torino), Boogie(Padova), Oniric(Latina), Otaf(Latina), Zoto(Latina). Ma, in un festival made in Calabria, non possono mancare le eccellenze calabresi. Punch311, fresco del suo recente intervento all’ippodromo di San Siro (LEGGI QUI), ha dato il suo contributo anche a Parenti, partecipando per la terza volta a Gulìa Urbana. «È un evento che mi da la spinta per fare sempre di più e per migliorarmi» racconta. Trols, invece, è al suo primo anno di partecipazione al festival e il suo apporto al comune di Mangone è stato quello di riqualificare una cabina dell’ENEL, un progetto che in realtà sta portando avanti da molto tempo e che ha già messo in atto anche a Montepaone e Soverato. Zeta può essere definito un altro veterano di Gulìa Urbana, che a lui piace definire come “l’evento più piccante della street art in Italia”. Per il suo terzo anno di partecipazione, ha consegnato la sua opera al comune di Parenti.

GULIA URBANA CONTINUA – Nonostante si sia appena conclusa l’ottava edizione, si stanno già raccogliendo le idee e contattando gli artisti per la nona edizione, ma si strizza l’occhio anche all’organizzazione della decima. Il festival, dunque, è un progetto a lungo termine che non ha alcuna intenzione di concludersi anzi, come ha espresso il direttore artistico Marinaro, andrà avanti fino a “realizzare un vero e proprio museo a cielo aperto”.

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