di CLAUDIA FISCILETTI
Il Planetario Giovan Battista Amico di Cosenza è diventato un set dalle tinte fantascientifiche per il nuovo video musicale del violinista elettrico Andrea Casta, in occasione dei 50 anni dalla missione Apollo 11 che portò il primo uomo sulla Luna.
L’artista, apprezzato a livello internazionale e che ha toccato 26 nazioni negli ultimi anni con i suoi concerti ed esibizioni ad eventi, ha scelto proprio la struttura cosentina che, a 3 mesi dalla sua inaugurazione, diventa per la prima volta la location di un videoclip musicale. Scelta non casuale, in quanto Casta ha visto nel Planetario un edificio tecnologicamente all’avanguardia, di fama internazionale e posizionato in un contesto urbano ricco e fecondo che è idoneo per il concept del suo progetto. «Sono molto felice di valorizzare per primo, insieme al mio team creativo, lo scenario offerto dal Planetario perché credo che tutti questi contenuti virtuosi possano emergere senza rinunciare ad intrattenere un pubblico trasversale e internazionale che potrà scoprire, e ci auguriamo poi voler visitare, un luogo così innovativo».
Il compositore è stato in Calabria anche negli anni passati, facendo esibizioni e live a Tropea e Capo Vaticano. La sua tappa a Cosenza non riguarda solo le riprese del suo video musicale, ma coincide anche con la sua esibizione al Festival delle Invasioni, il 18 luglio, in cui farà da opening act prima dell’esibizione di Achille Lauro. «La città di Cosenza ha dimostrato una volontà di rinnovamento attraverso l’arte, la scienza e l’architettura» afferma Casta che aggiunge anche di essere molto contento di esibirsi ad un evento così importante.
Una passione, la sua, che è stata curata e sviluppata nel corso degli anni, con studio ed impegno. Il violino, che solitamente viene relegato ad una connotazione puramente classica, acquista modernità tra le mani di Casta, con il segno distintivo del suo archetto luminoso ed attira a sé un grande pubblico, soprattutto tra i giovani.
Le riprese del video musicale, durate tre giorni, fanno parte di un progetto musicale più ampio dell’artista, il The Space Violin Project, un racconto sonoro di 12 episodi, che unisce fantascienza e musica elettronica con un linguaggio nuovo e contaminato tra illustrazione e immagini reali. «Vuole essere un veicolo comunicativo che va oltre la musica e sa leggere le tematiche umane più attuali: la visione del futuro comprende preoccupazioni, speranze e sfide per l’umanità intera».
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