Cosenza, violenza sessuale sul bus ad una 27enne: condannato

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Tribunale di Cosenza
  08 maggio 2025 17:14

 
Un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Questa è la condanna inflitta questa mattina, all'esito del giudizio abbreviato, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza Claudia Pingitore a B.M., 46 anni, di Francofonte (Siracusa), difeso dagli Avvocati Vanessa Impeduglia del Foro di Catania ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola, imputato del delitto di violenza sessuale commesso ai danni di una giovane 27enne di Mistretta (Messina) - costituita parte civile con il ministero dell'Avvocato Marina Pasqua del Foro di Cosenza - a bordo del pullman della società "Flixbus" nella tratta Firenze - Messina, all'altezza di Cosenza, il 5 febbraio 2024.
 
L'imputato, persona affetta da gravi problemi psichiatrici e più volte oggetto di trattamenti sanitari obbligatori, secondo le indagini della Stazione Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza Giuseppe Francesco Cozzolino, mentre era sul pullman, seduto a fianco della giovane messinese, approfittando della scarsa visibilità e dello stato di dormiveglia della stessa, la molestava in diverse occasioni, accarezzandole la coscia, mettendole la mano in mezzo alle gambe e poggiandole un dito tra le sue labbra.
 
La difesa, nell'interesse dell'imputato, ha prodotto una serie di documenti provenienti dal Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, che attestano la sussistenza di gravi problemi psichiatrici (psicosi schizofrenica di tipo paranoide cronica con esacerbazione acuta) che, più volte, hanno comportato anche l'applicazione di trattamenti sanitari obbligatori da parte del Sindaco del Comune di residenza e chiesto al Giudice la definizione del procedimento penale con giudizio abbreviato.
 
Il Pubblico Ministero ha chiesto l'affermazione della penale responsabilità dell'imputato per il reato contestato, previa riqualificazione nell'ipotesi attenuata di violenza sessuale di minore gravità, chiedendo la condanna alla pena finale di 1 anno e 4 mesi di reclusione, tenuto conto della diminuente per il rito scelto. Alla richiesta dell'accusa, si associava anche la parte civile costituita, chiedendo anche un risarcimento danni, oltre al rimborso delle spese legali sostenute. La difesa, invece, alla luce delle comprovate gravi problematiche di salute mentale dell'imputato, ha chiesto, in via principale, l'assoluzione perchè non punibile per vizio totale di mente. In subordine, previa riqualificazione nell'ipotesi attenuata di violenza sessuale di minore gravità e riconoscimento del vizio parziale di mente, la difesa ha chiesto la condanna dell'imputato al minimo della pena, con la concessione delle circostanze attenuanti generiche e degli altri benefici di legge ove concedibili.
 
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza Claudia Pingitore, udite le conclusioni delle parti processuali, all'esito della camera di consiglio, ha dichiarato l'imputato responsabile del delitto ascrittogli, riqualificato nell'ipotesi attenuata di violenza sessuale di minore gravità e, tenuto conto della diminuente per il rito abbreviato, lo ha condannato alla pena di 1 anno di reclusione, condizionalmente sospesa, riconoscendogli le circostanze attenuanti generiche. B.M. dovrà risarcire anche i danni alla persona offesa costituita parte civile, che saranno quantificati in separato giudizio civile, rimborsando per il momento soltanto le spese sostenute dalla medesima. Le motivazioni della sentenza di condanna saranno depositate nel termine di 60 giorni.
 

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