CROSIA (COSENZA) - "Apprendiamo dalla stampa dell'intervento dei Carabinieri forestali che hanno riscontrato alcune anomalie sull'impianto di depurazione cittadino. A tal riguardo, si precisa che la struttura depurativa cittadina è sotto sequestro già dal 2014 e che la gestione dell'intera area in cui sorge l'impianto è in gestione ad un'azienda privata. Tutte le attività di manutenzione della suddetta area e dello stesso depuratore sono autorizzate sistematicamente dalle autorità giudiziarie. Così come è in vigore un'autorizzazione allo scarico, in scadenza a gennaio 2020, rilasciata dagli enti preposti".
Lo afferma, in una nota, il Comune di Crosia che dunque precisa quanto emerso in giornata (Leggi qui)
"Risulta, inoltre, così come si evince anche dalla circostanziata nota dei Carabinieri forestali - si aggiunge nel comunicato - un deficit strutturale dell'intero sistema di collettamento a causa delle sopravvenute esigenze demografiche ed urbanistiche, mutate nell'ultimo decennio. È per questo che, a seguito del sequestro del depuratore, cinque anni fa, l'Amministrazione e gli uffici comunali hanno provveduto dapprima ad avviare un'azione di manutenzione straordinaria della struttura, risultata però insufficiente a tamponare le esigenze, e successivamente ad avviare un progetto per la riqualificazione ed il potenziamento, fino ad un'utenza di 25 mila abitanti, del depuratore comunale. Il progetto è stato oggetto di finanziamento da parte della Regione, nel febbraio 2018, e ad oggi è in corso di programmazione esecutiva che consentirà, a breve, di avviare le procedure di gara".
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