Da Roma alla Calabria è in atto la crisi del sistema. Intanto Zingaretti pensa a nuovi alleati per le Regionali

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editoriale

  28 agosto 2019 15:55

di ENZO COSENTINO

Ore di ansia per gli italiani. Occhi incollati al video per seguire -come fosse in campo la nazionale di calcio- le ultime battute di una crisi vertiginosa e pruriginosa.

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Avremo un nuovo governo del cambiamento. Cosa dovrebbe cambiare però la gente comune non lo comprende. Il sorriso – un po’ enigmatico- del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, ne i volti seriosi dei pentastellati che vanno dinanzi alle telecamere sono eloquenti. Un concetto chiaro il leader dem lo ha espresso sul futuro della coppia PD-Cinquestelle: se vanno a convivere a Palazzo Ghigi e dintorni lo stesso accadrà nelle regioni più prossime al voto. Questo il quadro delle regioni interessate: Umbria, Calabria, Veneto, Toscana,Emilia Romagna. Così Zingaretti: “Appuntamenti fondamentali che dovremo affrontare stringendoci accanto a chi li affronterà in prima fila” e ancora: “Dobbiamo fare ogni sforzo per costruire in ciascuna di queste realtà, l’offerta politica e programmatica più credibile.” E poi a chiudere il riferimento al nuovo quadro politico ma con tanto di verifiche. Ma si può ben capire come per il Pd, dopo questa partita nazionale, l’interesse si concentrerà soprattutto sul caso più spinoso e cioè la Calabria.

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La regione che gli sta dando grattacapi perché il Partito ben sa quanto sarà difficile far mettere da parte ("nel mio partito c’è una congiura-sostiene il governatore della Calabria- contro di me") Mario Oliverio da una sua candidatura-bis. A Roma il Pd è schierato contro Oliverio mentre in Calabria il governatore ha una base di consensi abbastanza solida. Ma Oliverio non piace al suo Pd e non piace ai pentastellati. Un candidato neutrale figlio della società civile? E chi si farà avanti mettendo in conto le difficoltà di una competizione con il centrodestra, con una forte corrente dem all’interno del Pd calabrese e gli eventuali uomini di governo che potrebbero spettare, nella spartizione degli incarichi, al partito di Zingaretti. Ma per ora non distogliamo oltre la nostra attenzione sul destino del Paese dal quale molto dipenderà anche quello della Calabria. Aggiorniamoci!

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