Depurazione, Parentela e Ferrara (M5S). "Speso 1 miliardo in 20 anni senza risultati. Regione non sa gestire"

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images Depurazione, Parentela e Ferrara (M5S). "Speso 1 miliardo in 20 anni senza risultati. Regione non sa gestire"
Incontro a Copanello
  14 settembre 2019 22:21

di PAOLO CRISTOFARO

Si è tenuto a Copanello, questa mattina, un dibattito, promosso, tra gli altri, da i parlamentari 5 stelle Paolo Parentela e Laura Ferrara, alla Camera il primo, a Bruxelles la seconda. All'incontro erano presenti anche alcuni sindaci del territorio. Tema della tavola rotonda quello della delicata vicenda dei depuratori. Un argomento che, purtroppo, affiora quotidianamente tra le pagine della cronaca in Calabria, data la situazione di emergenza che riguarda moltissimi comuni e anche grossi centri (VEDI IL CASO DI CATANZARO)

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I deputati 5 stelle si sono concentrati sulle difficoltà nel settore che riguardano proprio i paesi del circondario. "In 20 anni, nonostante sia stato speso quasi 1 miliardo di euro, ci siano stati commissariamenti e siano stati fatti tentativi di ogni tipo, con ingenti risorse pubbliche, nulla ancora si è risolto" ci ha dichiarato Paolo Parentela. "Di questi soldi almeno 200 milioni sono stati dati dalla Comunità Europea. Non mancano i soldi - almeno in questo senso - ma le capacità amministrative della Regione, che purtroppo non ha saputo gestire. E' la Regione che deve occuparsi della gestione di queste risorse e della programmazione degli interventi. 

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"Abbiamo 189 agglomerati in regione  che risultano sotto procedura d'infrazione da parte dell'UE, perché violiamo le direttive sullo smaltimento delle acque reflue, con tanto di multe salatissime, per le condanne da parte della Corte di Giustizia" ha aggiunto il deputato pentastellato catanzarese" sentito dopo l'incontro. Alcuni comuni della zona, stando a quanto emerso nel dibattito, non possiedono neppure il depuratore e continuano a scaricare in fogne a cielo aperto. Le sanzioni, in questi casi, aumenteranno. Quella dei depuratori e degli impianti idrici, al pari delle questioni sanitarie ed occupazionali, potrebbe diventare, a brevissimo termine, un'altra emergenza pesantissima per la Calabria. 

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