Derby Cosenza-Catanzaro, il gip: "Misure cautelari necessarie, potrebbero reiterare le violenze"

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Gli scontri al derby Cosenza Catanzaro
  19 marzo 2024 14:43

di STEFANIA PAPALEO

I due ultras giallorossi sottoposti all'obbligo di firma due volte al giorno per tutti i giorni della settimana, festivi compresi, e al divieto di dimora nella città di Cosenza nell'ambito del procedimento avviato sugli scontri avvenuti in occasione del derby Cosenza-Catanzaro del 3 marzo scorso, potrebbero rendersi ancora protagonisti di analoghe violenze. A scriverlo è il gip di Cosenza Pungitore che, nel confermare la decisione della collega di Catanzaro Sara Mazzotta, ha motivato le esigenze cautelari con la "sussistenza di un concreto e attuale pericolo di recidivanza, tenendo conto, in particolare, della gravità degli episodi criminosi anche alla inusitata e gratuita violenza commessa ai danni degli appartenenti alle forze dell'ordine". Il gip, infatti, ricostruisce gli episodi che avrebbero visto entrambi gli ultras, sebbene in distinti momenti, porre in essere condotte particolarmente violente in maniera del tutto immotivata e spregiudicata e in esecuzione di un proposito aggressivo preesistente. da qui l'osservazione del gip circa la non occasionalità delle condotte degli indagati e una propensione degli stessi verso la violenza e la sopraffazione, con rischio concreto e attuale di recidivanza che solo le misure applicate possono contenere.

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Pericolo che nn è stato ravvisato nei confronti degli altri 8 ultras che restano indagati a piede libero per le stesse ipotesi di reato che sono quelle di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico, porto d'armi o oggetto atti a offendere in luogo pubblico. Per loro lo stesso gip di Catanzaro aveva già .parlato di "insussistenza di gravi indizi di colpevolezza", nè la Procura di Cosenza, nel momento di ricevere indietro il fascicolo per competenza territoriale, aveva chiesto alcuna misura cautelare, così dimostrando di condividere le conclusioni già tratte.
LEGGI QUI LA DECISIONE DEL GIP DI CATANZARO 

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Al netto delle due misure confermate, si attende adesso la decisione del questore di Cosenza sui Daspo da emettere, in un quadro che resta comunque a tinte fosche dal punto di vista della gestione dell'ordine pubblico fin dall'inizio del derby "macchiato" dagli scontri che hanno visto protagonisti anche diversi tifosi rossoblu, svaniti nel nulla nell'immediatezza dei fatti e non ancora individuati dalla Digos di Cosenza che è stata invece molto veloce a chiudere il cerchio sui tifosi catanzaresi. La parola, dunque, torna adesso alla Procura di Cosenza chiamata a verificare fino in fondo tutti gli aspetti della brutta vicenda, ak fine di delineare con certezza ruoli e responsabilità degli ultras giallorossi che, ovviamente, continueranno a difendersi nelle sedi opportune, affiancati dai rispettivi difensori di fiducia.

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I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI E DEI LORO AVVOCATI
Chris Squillacioti (31 anni), Tommaso Trapasso (35 anni), Antonio Trapasso (43 anni), Emanuel Rosario Giampà (32 anni), Domenico Rotundo (36 anni), tutti assistiti dall’avvocato Alessio Spadafora, Danilo Barbagallo (39 anni), assistito dall’avvocato Francesco Iacopino, Gianluca Bianco (48 anni), assistito dall’avvocato Giovanni Merante, Christian Marco Lombardo (43 anni), assistito dagli avvocati Antonella Canino e Cesare Russo, Mario Smorfa (39 anni) e Antonio Nisticò (41 anni), difesi dall'avvocato Alessio Spadafora, e  Luigi Fortunato (51 anni), difeso dagli avvocati Stefano Nimpo e Alessio Spadafora. 

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