Prosegue nell’aula bunker di Catanzaro il processo a 61 indagati nell'ambito di un'indagine che ha messo a fuoco una presunta rete di persone che avrebbe dichiarato all'Inps rapporti di lavoro che in realtà non c'erano. Obiettivo: ottenere l'indennità di disoccupazione.
Oggi l'avvocato Francesca Priterà, che difende Tommaso Bagnato insieme all’avvocato Maria Giovanna Garcea, come altri suoi colleghi, hanno insistito nell'eccepire il difetto della richiesta di rinvio a giudizio "perché generica e poco chiara" e dunque chiedendone la nullità, o il non luogo a procedere e, in subordine, la riqualificazione del reato in uno minore.
Numerosi i reati contestati dal pm Francesco Bordonali a vario titolo: truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico in concorso, ai danni dell’Istituto di previdenza.
Nel collegio difensivo gli avvocati Nicola Tavano, Lorenza Piterà, Massimiliano Coppa, Maurizio Belmonte, Vitaliano Leone, Giovanni Cacia, Francesca Pristerà, Roberta Scozzafava, Vincenzo Pizzari, Sergio Lucisano e Vittorio Platì, Vitaliano Leone, Antonio Migliaccio e Valerio Murgano, Eugenio Perrone, Alessio Spadafora, Rosario Montesanti, Giandomenico Bosco, Maria Aiello, Vittoria Aversa, Nicola Loiero, Luisa Torchia, Anselmo Torchia e Jole Le Pera, Giuseppe Risadelli
Si torna in aula a febbraio
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