Diritto allo studio. Callipo, Aiello e Tansi incontrano gli atenei calabresi all'Università della Calabria

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L'incontro sul diritto allo studio all'Università della Calabria con Aiello, Tansi e Callipo
  16 gennaio 2020 17:01

di GIORGIA RIZZO

È un quadro allarmante quello in cui si trovano le università calabresi, costrette a barcamenarsi in un territorio difficile, senza il necessario sostegno delle istituzioni regionali.

Ad essere messo in discussione, ora più che nel passato, è il diritto allo studio dei giovani calabresi, mediamente più poveri rispetto ai connazionali delle regioni settentrionali e i primi costretti dalle contingenze ad emigrare verso contesti più favorevoli.

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Proprio queste criticità sono state al centro del dibattito tenutosi stamattina all'Università della Calabria, nella sede del rettorato, alla presenza di tre dei quattro candidati alla regione: Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi, e una rappresentanza del mondo accademico calabrese; per l'Unical il rettore Nicola Leone e il professore Gianluigi Greco, in rappresentanza del Senato Accademico, per l'Università Magna Graecia il professore Agostino Ignazio, per l'Università di Reggio Calabria il prorettore Francesco Carlo Morabito, per l'Università per gli stranieri Domenico Siclari. 

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Presente anche Vincenzo Fallico, rappresentante degli studenti in seno al CORUC. A fare da relatore all'incontro voluto dal rettore Nicola Leone su richiesta del Senato Accademico, e organizzato dai professori Gianluigi Greco e Massimo Migliori, il giornalista de "La Repubblica" Giuseppe Smorto.

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La prima ad alzarsi, già nel mese scorso, a seguito della seduta del 27 dicembre, è stata la voce del Senato Accademico dell'Università della Calabria, con la firma di una lettera aperta rivolta ai candidati alla presidenza della Regione. Nell'appello una denuncia alla situazione critica dell'Ateneo Calabrese, che nel prossimo anno non potrà più garantire la copertura totale delle borse di studio, a causa dei tagli ai fondi ministeriali, degli scarsi introiti derivanti dalla tassazione degli studenti - per lo più a basso reddito e sottoposti a no tax area - e la scarsità degli introiti derivanti dal FFO - il fondo per il finanziamento ordinario, che comprende i finanziamenti esterni di privati e aziende del territorio. Infine l'appello alle future istituzioni regionali, affinchè si impegnino per la promozione di una nuova Legge Regionale per il Diritto allo studio, che preveda un finanziamento strutturale e costante alle università calabresi.

Problemi comuni anche alle altre università calabresi, seppur con le dovute specificità. Ignazio sottolinea le problematiche della mobilità per gli studenti dell'UMG. Morabito aggiunge la necessità da parte degli atenei calabresi di insistere sull'internazionalizzazione, con il miglioramento dell'offerta formativa e la partecipazione ai progetti europei. Siclari sottolinea l'impegno dell'Università nella terza missione, i rapporti col territorio, e sottolineato l'esigenza di migliorare i servizi per la mobilità e la residenzialità.

Ad entrare nei dettagli della situazione dell'Ateneo Calabrese è stato Gianluigi Greco, che ha quindi ripreso l'appello rivolto ai candidati.
Il problema è sicuramente più ampio e riguarda la condizione generale dei giovani calabresi, come emerge dall'intervento del rappresentante degli studenti Vincenzo Fallico. In una regione in cui il tasso di disoccupazione giovanile è il più alto d'Europa e in cui aumenta in maniera esponenziale il numero dei giovani emigrati, il ruolo delle università come motore di sviluppo e riscatto sociale è centrale ma ostacolato da un sistema che svaluta gli atenei del Mezzogiorno.

Fallico ha poi esposto le richieste del CORUC, come l'eliminazione della figura dell'idoneo non beneficiario, il miglioramento dei servizi, fra cui il trasporto locale e i servizi sanitari per i fuorisede.

La parola è poi passata ai candidati alle regionali. "Voi ci chiedete un preciso impegno, io sono venuto umilmente ad ascoltare, perchè so bene che l'ascolto è una dote che in Calabria si pratica poco. Non sono venuto qui per fare promesse" ha dichiarato Callipo, già membro, in passato, del consiglio d'amministrazione dell'Università della Calabria. Intervenuto brevemente, ha subito esposto la sua proposta: un tavolo sui temi del diritto allo studio che ascolti tutte le università calabresi, per trovare insieme soluzioni comuni. Non risparmia, però, le polemiche, protestando contro la lettura dell'intervento di Jole Santelli, la cui assenza è motivata da un problema di salute. Chiosa ripresa poi da Aiello.

Anche per Tansi, ricercatore di geologia al CNR, la questione del diritto allo studio in Calabria deve essere meglio inquadrata in un contesto più ampio e comprendere anche gli istituti scolastici, dunque in rapporto agli alti livelli di abbandono scolastico e alla bassa scolarizzazione. Il grande problema è, poi, il rapporto con il territorio. Bisogna calibrare l'offerta formativa alle esigenze locali e permettere alle spinoff di avere contatti con il mondo delle imprese. In più incrementare la residenzialità, programmare i fondi POR, incentivare programmi di ricerca che rivendichino la nostra cultura locale.

Aiello, professore ordinario di politica economica all'Unical, gioca in casa. E l'Università è uno dei temi principali del suo programma elettorale, perché è "l'università che, attraverso i legami fra territorio e imprese, può generare un cambiamento, non solo come formazione di manodopera qualificata ma anche come fucina di modelli di riferimento e buone pratiche". E insiste proprio su questo legame come strumento di sviluppo. Si sofferma anche sulla necessità di migliorare infrastrutture e mobilità che colleghino meglio alcune zone della regione agli atenei. 

Un dibattito su uno degli aspetti più critici che il futuro presidente della regione dovrà affrontare, per il futuro della Calabria e dei giovani calabresi. 

 

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