Discarica di Scala Coeli. Legambiente vuole ricorrere al Tar contro la "Bieco S.r.l." per le nuove opere sulla messa in sicurezza

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Discarica Scala Coeli
  12 febbraio 2021 12:16

di PAOLO CRISTOFARO

Torna a far discutere il caso della salvaguardia ambientale nella Valle del Nicà, a cavallo tra le province di Cosenza e Crotone e della discarica di Scala Coeli. Dopo una battaglia lunga anni del locale circolo Legambiente, nuove questioni si aprono. "Lo scorso 5 febbraio 2021 il commissario ad Acta, autorizza la ditta Bieco S.r.l. alla realizzazione di opere di messa in sicurezza, in aree di esclusiva proprietà della società richiedente, in località Case Pipino, in seguito agli eventi calamitosi del 21 e del 22 novembre scorso", scrive il circolo Legambiente "Nicà" di Scala Coeli, presieduto da Nicola Abruzzese. 

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"Ricordiamo che in merito alla vicenda della realizzazione dell’ampliamento della discarica di Scala Coeli in località case Pipino, il Consiglio di Stato Sezione Quarta con ordinanza 3419/2020 ha respinto l'appello cautelare avanzato da Bieco S.r.l. e che vige tuttora la sospensiva del decreto autorizzativo nr.14284 da parte del TAR della Calabria, si è ancora attesa del pronunciamento del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche sulla vicenda delle aste demaniali. In merito al decreto Legambiente, sta valutando attraverso i sui legali di ricorre al TAR Calabria. Lo stesso decreto dirigenziale è stato trasmesso agli uffici competenti. L'attenzione del territorio vista l'area di alto pregio naturalistico, agricolo e zootecnico, dove insistono aziende che praticano il metodo biologico, e dove è già presente una discarica di cui si attende la bonifica, è sempre alta", scrive il circolo.

"La nostra terra ed il nostro territorio sono uno scrigno di infinita bellezza, da valorizzare tutelare e proteggere. L'ambiente deve rappresentare il motore che aziona l'economia della nostra regione. L'economia circolare deve essere la chiave di svolta da cui far ripartire una nuova progettualità, fatta di quella modernità le cui parole chiavi sono, economia circolare, rinnovabili, mobilità leggera, decarbonizzazione. La transizione ecologica, va affrontata subito, con coraggio e determinazione, ce lo chiede la nostra terra, è indispensabile per la ripartenza economica del nostro paese, è la cosa giusta per il futuro del nostro pianeta e di quanti lo abitano. La protezione ambientale è importante per la salute di noi tutti, per la biodiversità gravemente a rischio, che alla luce dell'emergenza pandemica da covid-19 deve spingere i governi a mettere in atto quanto necessario per una maggiore protezione e tutela. In un’epoca come quella attuale di cambiamenti climatici importanti, rimaniamo stupiti per l'aderenza ad una logica del passato, quella delle discariche, che ci riporta indietro anni luce, all'età della pietra del trattamento dei rifiuti", spiega Abruzzese.

"L'Europa ci chiede un salto in avanti, nei nostri territori spesso ne facciamo cento in dietro, ciò che ci conforta e ci fa ben sperare è la visione generale della maggior parte della gente che vive nei nostri territori, gente operosa, lungimirante, coraggiosa, moderna e consapevole del grande patrimonio naturalistico, storico, culturale, ma anche enogastronomico, che riesce a guardare oltre, ed a vedere con fiducia all'orizzonte tutta la bellezza di un futuro green, sostenibile, solidale ed accogliente. Confidiamo in una forte presa di posizione del Capitano “Ultimo” Sergio De Caprio Assessore all’Ambiente della Regione Calabria e gli chiediamo di impugnare il decreto dirigenziale n.1162 dell’8 febbraio 2021, inoltre ci appelliamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza in quanto Commissario ad Acta nominato dal Tribunale Amministrativo della Calabria. Infine invitiamo l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo ad attivarsi urgentemente per quanto di sua competenza al fine di salvaguardare la Bio-Valle del Nicà dai predatori di futuro", conclude la nota di Legambiente. 

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