di PAOLO CRISTOFARO
"Con immensa gioia condividiamo l'esito del Consiglio di Stato che respinge l'appello presentato della ditta "Bieco S.r.l." in merito alla sospensione del Tar Calabria del decreto autorizzativo dell’ampliamento della discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel Comune di Scala Coeli". E' quanto scrive, in una nota, Legambiente, dopo la vittoria in sede giuridica relativa all'ampliamento dell'ormai nota discarica, tra le province di Cosenza e Crotone, per la quale, con l'impegno del Circolo locale "Nicà", presieduto da Nicola Abruzzese, è stata condotta una dura opposizione (LEGGI QUI).
Legambiente, presentando un lungo dossier tecnico, firmato dagli avvocati Anna Parretta, Nicola Giudice e Corrado Giuliano, aveva segnalato grosse criticità relative all'ampliamento, segnalando vincoli paesaggistici, criticità idrogeologiche, difformità relative ai regolamenti regionali e in tema di tutela ambientale, chiedendo anche un accesso agli atti che gli era stato negato.
"Si vuole condividere questa grande soddisfazione con il territorio che ha dato dimostrazione di grande unità e forza, amore ed attaccamento alla nostra terra, con la grande famiglia legambientina, con il nostro instancabile Presidente nazionale Stefano Ciafani e con tutti i circoli calabresi vicini e partecipi. Condividiamo questa grande vittoria di civiltà, per la bellezza, la speranza ed il futuro della nostra terra e dei nostri figli", continua la nota di Legambiente.
"Ricordiamo che nella meravigliosa Bio-valle del Nicà, pezzo di terra incontaminata, esiste già una discarica privata della stessa ditta di circa 93mila metri cubi, autorizzata nel 2010. Legambiente e tutto il territorio si sono opposti e continueranno a farlo con forza anche in futuro. Nell'atto di intervento presentato a firma del Presidente nazionale Stefano Ciafani al Consiglio di Stato, sono state evidenziate e dettagliate tutte le criticità relative alla discarica che vanno dalla violazione alle disposizioni del Piano Regionale Rifiuti, alla violazione delle prescrizioni urbanistiche vigenti per carenza di conformità all'intervento proposto, alla mancata sdemanializzazione delle aste demaniali, alle criticità relative alla viabilità, al corso d'acqua", conclude il comunicato.
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