Domani a Rende due iniziative contro la violenza di genere, per ricordare Agitu Ideo Gudeta e Roberta Lanzino

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Foto d'archivio
  13 febbraio 2021 22:33

Due appuntamenti a Rende in memoria di due donne che con la violazione estrema delle proprie vite hanno pagato la violenza maschile: Agitu Ideo
Gudeta e Roberta Lanzino saranno ricordate domani mattina attraverso due azioni simbolo quali la piantumazione di un albero a Viale dei giardini per la imprenditrice agricola e la posa di una panchina rossa al centro sociale di Saporito che porta il nome della ragazza cosentina.

“Due iniziative promosse dalle associazioni locali cui abbiamo dato il nostro patrocinio: secondo l’ultimo rapporto Eures nei primi 10 mesi del
2020 in Italia sono stati registrati circa 91 femminicidi, di cui 81 avvenuti all’interno del nucleo familiare. Un numero che fa rabbrividire soprattutto se si traspone in termini di frequenza: ogni 3 giorni, in media, una donna viene uccisa. Questo dato così allarmante va spesso a scontrarsi con inadeguate misure preventive e di sostegno messe a disposizione dallo stato e che spesso pongono i centri antiviolenza in affanno e senza finanziamenti adeguati”, ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Annamaria Artese.

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“La crisi pandemica ha di certo inasprito le situazioni di violenza maschile e il perpetrarsi dei meccanismi tipici del patriarcato: la storia di Agitu era quella di una donna immigrata, di successo e con una laurea, un’ambientalista, un’anti-specista e anticapitalista fuggita dall’Etiopia 10 anni fa, perché
perseguita per essersi attivamente impegnata nell’impedire il land grabbing. Rifugiatasi in Trentino, dove aveva precedentemente conseguito la laurea in
sociologia, aveva salvato una specie di capre dall’estinzione dando il via alla sua azienda agricola. La sua è la storia di una donna intraprendente e idealista, messa a tacere per aver sfidato il sessismo e la supremazia maschile. Secoli di patriarcato hanno dettato squilibri di potere tra i generi legittimando sempre più la violenza degli uomini contro le donne” ha proseguito l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz.

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“La parità, così come l’assenza di violenza di genere, potrà pienamente realizzarsi soprattutto grazie ad un radicale mutamento culturale. Anche la storia di Roberta Lanzino, strappata alla vita così giovane ci parla di questo è di come proprio attraverso la diffusione di una cultura paritaria e di azioni di rete volte ad innescare meccanismi di cambiamento sociale e culturale sostenibili nel tempo. Da qui partiremo rilanciando la rete territoriale antiviolenza. Il nostro municipio ha sottoscritto, unico nella provincia di Cosenza, il Patto dei comuni per la parità di genere e contro la violenza sulle donne che prevede negli undici punti da perseguire proprio quella di promuovere, favorire e sostenere i Centri Antiviolenza, le Case Rifugio e le reti di sostegno alle donne per sviluppare una reale azione di accoglienza e messa in protezione in sinergia con tutte le realtà, istituzionali e non, presenti sul territorio.

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"Abbiamo dunque colto l’appello lanciato dal centro Lanzino, il solo nella provincia di Cosenza ad aderire alla rete nazionale D.i.Re, con il quale abbiamo costituito un coordinamento permanente, le cui finalità verranno attuate attraverso un tavolo tecnico di concertazione che convocheremo nei prossimi giorni per creare una rete di protezione per le vittime di violenza e fare in modo che tutti i soggetti coinvolti nella task force territoriale, adottino un protocollo d’intervento unico”, ha concluso l’assessora alle pari opportunità Lisa Sorrentino.

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