A distanza di otto mesi dallo sciopero generale i lavoratori delle costruzioni tornano in piazza con la FenealUil Calabria per chiedere il rilancio del settore. L’appuntamento è per venerdì 15 novembre, in piazza della Prefettura a Catanzaro, concomitante con iniziative in 100 piazze italiane, presidi, volantinaggi, incontri con le istituzioni per ribadire la richiesta al governo di intervenire con scelte chiare e misure concrete che riportino il settore al centro della politica, rilanciando così la competitività e la produttività di tutto il Paese. Sarà l’ennesima occasione per far conoscere le nostre proposte, a partire dall’urgenza, non più procrastinabile, di far ripartire il settore edile, da sempre indispensabile a dare risposte definitive alla crisi nel settore.
Vogliamo capire i tempi e le modalità con cui si vuole intervenire per affrontare quella che è una vera e propria ‘emergenza costruzioni’, che in 11 anni di crisi, ha portato alla chiusura di 120mila imprese e 800mila operai senza lavoro. Chiediamo, dunque, che venga velocemente messo in moto il settore, da sempre volano per la ripresa economica, al fine non solo di dare lavoro a centinaia di migliaia di persone ma anche per garantire al paese infrastrutture moderne, edifici e territori riqualificati, riducendone i consumi e mettendoli in sicurezza dai rischi sismici ed idrogeologici. In sintesi la FenealUil Calabria scende in piazza accompagnata dai lavoratori per chiedere: Il rilancio delle infrastrutture nonché la riqualificazione e messa in sicurezza del territorio; Un impegno più forte sulla legalità con il rafforzamento del Durc e della congruità; Una reale riforma del codice degli appalti che riduca il ricorso al subappalto e il numero delle stazioni appaltanti e favorisca il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; Una maggiore tutela della salute e sicurezza dei lavoratori a partire dall’introduzione della patente a punti e dell’inasprimento e certezza della pena; Una particolare attenzione da parte della politica calabrese, in primis, verso tutte quelle opere edili rimaste incompiute. La Calabria risulta essere una delle regioni italiane con il più alto numero di opere progettate, parzialmente o definitivamente realizzate e, poi abbandonate. Salta agli occhi la devastazione della Piana di Gioia Tauro; la Diga di Gimigliano, in provincia di Catanzaro, che è diventata una delle più disastrose incompiute della storia italiana. Ideata per essere la diga più grande e mastodontica di tutta Europa, i cui lavori sono iniziati nel lontano 1982 e mai terminati. Incalcolabili sprechi di denaro pubblico per opere mai avviate compiutamente.
Per non parlare della sanità, con la prima pietra dell’ospedale di Gerace posata nel 1977, costata quasi 10 miliardi delle vecchie lire e lasciata adesso all’incuria e al degrado. Ed il nosocomio rosarnese??? Non solo ospedali mai aperti, dighe non entrate in funzione, porti ancora da ultimare, palazzi non finiti, altri solo mattoni ammassati ed abbandonati alle incurie del tempo per non parlare delle strade non percorribili: Di intervenire sulla costruzione dei nuovi ospedali della nostra regione, senza ulteriori attese e rinvii, che arrecano un vulnus alla salute dei cittadini in un comparto già segnato da carenze strutturali e croniche disfunzioni. Com’ è possibile che a queste latitudini le opere infrastrutturali rimangano spesso incompiute, a causa della macchinosità delle procedure burocratiche, della lentezza nell’iter procedurale, diversamente da quanto accade in altre regioni d’Italia, dove non occorre attendere diversi lustri per la realizzazione di opere importanti. Risposte certe ed immediate rispetto alla realizzazione del III Megalotto della strada statale 106 Sibari-Roseto Capo Spulico. Un’infrastruttura attesa da vent’anni come opera strategica per l’intero meridione ma ancora ferma.
Far ripartire le costruzioni vuol dire far ripartire l’intera economia del paese. Opere incompiute, opere mai iniziate, elusione contrattuale continua…….. Scendiamo in piazza perché il tempo è scaduto: bisogna rimettere in moto il settore, far ripartire le opere infrastrutturali per fa uscire la Calabria dall’isolamento in cui si trova, oramai, da lunghi anni.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736