di FRANCESCA FROIO
Scegliere di essere donatore di organi è un grande gesto d’amore, perché è importante e come fare? Ne abbiamo parlato con l’avvocato Brunella Tassone, presidente della sezione comunale A.I.D.O. di Cosenza
Cosa rappresenta A.I.D.O. e come nasce la sezione comunale A.I.D.O. di Cosenza Avvocato?
L'A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi) è un’associazione costituita da donatori volontari di organi. Sollecita gli enti competenti ad attuare la prevenzione e l'educazione sanitaria, collaborando con essi, porta a conoscenza la popolazione della necessità della donazione di organi del proprio corpo, dopo la morte, da destinarsi ai trapianti terapeutici. La sezione comunale di Cosenza nasce nel 2017 dall’esigenza di riprendere un vecchio progetto e contestualizzarlo in una nuova realtà sociale. Questa sezione è stata fortemente voluta dal presidente regionale AIDO Nicola Pavone, unitamente all’ex commissario provinciale Gianluca Terzi, a loro va un sentito ringraziamento. Nel prefiggersi questi obiettivi la nostra associazione si pone a fianco delle istituzioni proprio per stimolare al tema e per stimolare la solidarietà sociale attraverso numerose iniziative che spesso vedono coinvolte anche diverse associazioni di volontariato, questo perché crediamo molto nella sinergia degli operatori, in tutti i campi, al fine di promuovere il nostro obiettivo.
In che modo si è avvicinata ad A.I.D.O?
Mi sono avvicinata al mondo della donazione degli organi in tenera età, ero ancora una bambina quando il mio papà, che aveva già espresso nella sua vita la scelta di diventare donatore di organi, ha riscontrato un problema ai reni molto grave, la sua malattia si è velocizzata in tempi molto rapidi, nonostante le cure che venivano attuate, così ha dovuto intraprendere il sofferente trattamento dialitico, che ha affrontato con coraggio e senza perdere mai la speranza ed il sorriso.
Una speranza che poi si è rivelata realtà grazie a uno donatore, giusto?
Esattamente, ricordo ancora con estrema lucidità la telefonata ricevuta in tarda notte che ci avvisava della disponibilità di un rene da trapiantare per mio padre. Sono attimi che lasciano segni indelebili, così come la gratitudine verso il donatore che non potendo decidere per la sua vita lo ha fatto per quella di mio padre. Ciò ha permesso alla mia famiglia di intraprendere un nuovo percorso di vita insieme, con la consapevolezza che un atto d’amore può veramente cambiare il nostro destino. Ecco perché ho deciso di rendermi parte attiva nella campagna di sensibilizzazione sulla diffusione della cultura della donazione degli organi, perché credo molto nel gesto del dono come gesto d’amore.
Cosa può dirci dal punto di vista giuridico?
In Italia è stata emanata nell’aprile 1999 la legge per la donazione degli organi, che è ormai diventata da qualche anno maggiorenne, eppure la nostra nazione non ha mai attuato la componente più innovativa di tale legge. Secondo la legge 91 del 1999, in Italia, la pratica dovrebbe essere regolata dal silenzio assenzio informato, ovvero dovremmo essere tutti donatori ammenoché non venga espresso un diniego esplicito nel corso della nostra vita. Il principio è stato dunque previsto, ma nessuno si è mai preoccupato di farlo mettere in pratica, senza decreto, infatti, vige una situazione di stallo.
E nella concretezza quali sono le risposte che l’Italia dà alla donazione?
l’Italia fortunatamente conferma, anche nelle donazioni, quella componente solidale che da sempre caratterizza la popolazione, infatti, la percentuale di donatori è una buona percentuale, grazie anche al personale sanitario ed alle associazioni di volontariato che lottano ogni giorno al fine di incentivare l’informazione ed aumentare le dichiarazioni di volontà.
Come si diventa donatori?
Per diventare donatori abbiamo diversi percorsi da poter intraprendere. Si può esprimere la propria dichiarazione di volontà presso l’ufficio anagrafe dei comuni, che hanno attivato il servizio di raccolta registrazione della dichiarazione di volontari in fase sia di richiesta che di rinnovo di carta d’identità. Altre modalità per poter esprimere la propria dichiarazione di volontà di donazione sono il di recarsi presso la propria Asl di riferimento, o dal proprio medico di famiglia, compilando un apposito modulo. L’ultima modalità è poi quella telematica, andando sul sito AIDO, si può compilare il modellino e divenire contemporaneamente soci e donatori.
Cosa succede una volta espressa la propria volontà?
Nel caso in cui un cittadino decide di esprimere la propria volontà, sia positiva che negativa, questa confluirà direttamente nel sistema informativo trapianti, consultabile 24 ore su 24 in modalità sicura dai medici del coordinamento regionale trapianti.
Tante le paure che ancora ci sono sul gesto della donazione degli organi, perché?
Sul gesto della donazione degli organi esistono ancora diverse paure e pregiudizi, accompagnati spesso da sfiducia e timore di diverso ordine che creano indubbiamente numerose difficoltà alla donazione, pertanto bisogna lavorare ed è questo il nostro compito, stimolare la discussione, puntare anche su quelle persone che magari, più che contrarie, non sono abbastanza informate. È ad esempio importante veicolare la chiara distinzione tra morte encefalica ed altri eventi che non hanno nulla a che vedere con essa, come il coma e lo stato vegetativo.
Cosa vuole dire a tutte le persone che hanno ancora dubbi sulla donazione degli organi?
Rivolgetevi alla sezione più vicina, o scriveteci per ricevere tutte le informazioni necessarie, per esprimerci ogni dubbio o necessità di chiarimenti, informarsi è importante, la cultura del dono può salvare la vita di numerose persone.
Alla domanda perché scegliere di diventare donatore, cosa risponderebbe?
Personalmente risponderei che per comprendere la risposta esatta basta immedesimarsi per un solo secondo in tutti coloro che hanno la necessità di ricevere.
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