La morte di una donna che aveva appena partorito il suo bambino a Cetraro fa ancora discutere. Il caso sembra aver riaperto la ferita della malasanità e L’Unione per la difesa dei consumatori sta valutando l’ipotesi di costituirsi come parte civile nel futuro processo per la morte della giovane mamma. A renderlo noto il responsabile provinciale di Cosenza, Ferruccio Colamaria, che insieme al presidente nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci, «solidarietà e vicinanza alla famiglia per la grave e ingiusta perdita».
Per Colamaria, «la sanità calabrese continua a mietere vittime e nonostante l’allarme e le denunce di cui continuiamo, insieme ad altri, a farci portavoce, la situazione non si smuove di un . centimetro in avanti. Anzi, ogni volta sembra che si vada indietro».
Durissimo Nesci: «Ci si attiva sempre dopo una grande tragedia questa volta dopo che una giovane mamma ha perso la vita lasciando orfani due bambini piccoli. È sbagliato il metodo, sono sbagliati i tempi di questo sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti e che in nessun modo garantisce diritti agli utenti. La task force di ispettori che inviato nel reparto del presidio incriminato non potrà dare risposte alla famiglia».
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