Donne del sud: Francesca Prestia canta Otello Profazio

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  05 febbraio 2024 13:58

È partito con un contagioso entusiasmo il tour dello spettacolo “Donne del Sud. Francesca Prestìa canta Otello Profazio”, dedicato al “mastru cantaturi”. Sabato 3 febbraio, nella Chiesa Madre di Verzino (KR), la cantastorie calabrese Francesca Prestìa e Saverio Viglianisi, storico chitarrista del famoso Otello, hanno dato vita a uno spettacolo che si propone di onorare la memoria del cantastorie e cantautore Otello Profazio, scomparso lo scorso luglio.

I due musicisti hanno interpretato le sue migliori canzoni, tra cui Melissa, Lingua e dialettu, Qua si campa d’aria, ripercorrendo i tratti salienti della vita del compositore e il grande lavoro portato avanti nella sua lunga carriera. Un lavoro che ha dato lustro all’intera Calabria. Otello Profazio ha saputo raccontare la nostra terra, le nostre tradizioni, la nostra cultura. Con la musica folk ha donato emozioni e riflessioni, anche fuori dal territorio regionale. Ha cantato la vita, con la giusta attenzione rivolta al sociale e senza mai dimenticare i più deboli.

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Lo spettacolo a lui dedicato ha l’obiettivo di continuare a tramandare le sue opere e seminare l’orgoglio di avere avuto un cantastorie tanto eccezionale sul piano artistico e culturale.

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“L’emozione è stata davvero tanta” ha dichiarato Francesca Prestìa, ideatrice dello spettacolo. “Il pubblico ha partecipato con grande interesse, lasciandosi appassionare dalle canzoni di Otello Profazio. Le ha cantate insieme a me e Otello ne sarebbe stato felicissimo. «I paesi cantano» avrebbe chiosato lui. Quella di Verzino è la prima tappa di un tour che porterà in tutta Italia la meraviglia della sua arte”.

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Anche il parroco di Verzino, don Pietro Paletta, ha dichiarato grande soddisfazione. “Questo concerto ci ha permesso di entrare con sorriso amaro nelle storie di noi calabresi, anche con un po’ profonda ironia. Storie di noi gente del Sud che rimangono sempre nell’anticamera della storia come un’appendice che non sa lanciarsi nel proscenio; soggetti attivi che non sanno prendere in mano il proprio cammino di rinascita. Il canto dolce e incisivo di Francesca ha lenito quelle ferite aperte che ancora non riusciamo a guarire. Un canto vero. A noi, sempre, il compito storico di sapere risorgere.”

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