"Il tema della riforma del sistema elettorale ritorna ad essere al centro del dibattito politico e si delineano diverse opzioni tra il maggioritario e il proporzionale". Lo dice Mario Tassone (Nuovo Cdu).
"Desidero ricordare che il "proporzionale",sia pure in un contesto internazionale e nazionale diverso, ha assicurato sviluppo e la tenuta della democrazia dal 1946. Tutto fu messo in discussione con il sistema misto con il quale si votò nel 1994. La spinta politica si affievolì e la centralità del ruolo dei cittadini/elettori assorbito dal prevalere del leaderismo. La questione vera è la reintroduzione delle preferenze con un proporzionale puro e il rapporto tra eletto ed elettore/territorio. Le preferenze favorirebbero la ricostruzione dei partiti abbattento la pletora di capi e di capetti slegati dai territori. La riduzione dei parlamentari è un falso problema. Senza un quadro complessivo di garanzie rischia di svuotare rappresentanza e sovranità popolare. Il tema trattato apre, inoltre, scenari complessi che investono la forma di Stato e, quindi, la rivisitazione della Carta fondamentale della Repubblica e delle attribuzioni istituzionali. Il tema va affrontato scevri da preconcetti e dalle "paure" di chi non vive il territorio e detesta le preferenze!"
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