"La situazione dei rifiuti in Calabria è nuovamente al collasso per come accade, periodicamente, da decenni. Nel corso degli anni l'Amministrazione regionale ha sempre utilizzato la logica emergenziale, questa volta legata all'emergenza epidemiologica da Covid 19".
E' quanto si afferma in un comunicato di Legambiente Calabria.
"Con l'ennesima ordinanza emergenziale n. 45 del 20 maggio 2020 - è detto nel comunicato - si certifica ancora una volta la fallimentare gestione del settore rifiuti da parte della Regione che dopo avere trasferito le competenze di gestione agli A.t.o., senza impianti e programmazione, ancora una volta ricorre alla logica delle discariche. Non c'è più tempo per nessuno degli attori di questa brutta storia : Regioni e Comuni devono assumersi le rispettive scelte e responsabilità. Legambiente Calabria, che da sempre denuncia la problematica legata ai rifiuti, sottolinea che riaprire discariche pubbliche esaurite o pericolose come ad esempio quella di San Giovanni in Fiore, in località Vetrano, Cassano allo Jonio, Castrovillari, Lamezia Terme, Melicuccà della Zingara oppure ampliare le discariche esistenti come sta accadendo a Scala Coeli o chiedere agli Ato di individuare nuove discariche, non è certo la soluzione giusta per uscire dall'emergenza rifiuti".
"Un esempio emblematico - riporta il comunicato - riguarda il territorio di San Giovanni in Fiore, sul quale facciamo notare come la decisione di riaprire la discarica di località Vetrano sia una scelta pericolosa, perché la discarica, oltre ad essere insicura e fatiscente, a detta degli stessi gestori dal punto di vista della stabilità dei versanti, è posta in una Zona di protezione speciale e, quindi, in un sito sottoposto a vincoli ambientali derivanti dalle direttive europee habitat e uccelli. Altro esempio riguarda l'emergenza rifiuti presente nella Piana di Gioia Tauro e la soluzione al problema non può essere quella paventata di riaprire la discarica di Melicuccà. La medesima problematica appare evidente anche in altre parti del territorio regionale come nella zona di Corigliano Rossano, dove da qualche settimana il territorio risulta infestato dai rifiuti con la fotografia di sempre: cassonetti stracolmi e traboccanti di immondizia con i conseguenti problemi igienico sanitari e di decoro urbano che ne derivano".
Per Legambiente Calabria "occorre uscire dalla logica dell'emergenza e, a partire dall'attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti, i cui obiettivi sono rimasti inattuati, stabilire con serietà e competenza da parte dell'Amministrazione regionale finalità ed azioni concrete ed effettive nel campo della prevenzione lavorando sulla riduzione alla fonte per realizzare l'obiettivo di rifiuti zero. Legambiente Calabria chiede un tavolo di confronto permanente anche con altre associazioni ambientaliste, l'obiettivo è quello di elaborare una proposta per superare la logica dell'emergenza rifiuti. Nell'ordinanza regionale n. 45/2020 l'ottica consueta, purtroppo, non cambia con grave danno per l'ambiente e per tutti i calabresi".
"Legambiente chiede con forza che la Regione Calabria si impegni seriamente - conclude - per uscire dalla logiche delle discariche e degli inceneritori, passando da un modello lineare ad un modello circolare che preveda il riciclo, il riuso e la riduzione a monte dei rifiuti. Occorre prevedere, gradualmente, lo stop a qualsiasi nuova ipotesi di inceneritori e di discariche e favorendo l'insediamento di impianti utili alla filiera del riciclo".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736