di FRANCESCA FROIO
Martin Hutchinson, arrivato in Calabria qualche giorno prima che scoppiasse l'emergenza del coronavirus, sta concludendo il suo giro della nostra regione incontrando i ragazzi di alcune scuole calabresi, accompagnato, in alcune delle sue tappe, dagli amici di Legambiente e dai suoi colleghi Vigili del Fuoco.
Le sue gambe hanno viaggiato per 34 mila chilometri in America Latina e per oltre 17mila in Europa con un solo obiettivo: sensibilizzare le persone alla cura dell'ambiente.
Partito nel lontano 2006 dalla sua nativa Manchester, l'ex vigile del fuoco Martin Hutchinson, 57 anni, ha iniziato la sua avventura in Messico e da allora non si è più fermato. Con il cane Starsky, a bordo di una Recumbent Trcycle, una speciale bicicletta a tre ruote, gira il mondo documentando l’emergenza rifiuti e le conseguenze, catastrofiche, che ha sull’uomo e sull’ambiente.
“Sono arrivato in Italia perché voglio portare gratuitamente nelle scuole la mia esperienza, parlare ai ragazzi e renderli consapevoli di quanto è importante salvaguardare il nostro pianeta". Fa sapere l'uomo che, cessata l’attività lavorativa di Vigile del Fuoco in Inghilterra, ha continuato la missione di salvataggio mettendo a disposizione la sua vita, per la divulgazione della sostenibilità ambientale, in un mondo giunto ormai al collasso e vittima di una gestione dei rifiuti scellerata. Un eroe che ha scelto, non a caso una bicicletta, per portare nel mondo il suo messaggio di civiltà.
Nella sua avventura Martin si è fermato in più di 600 tra università e scuole.
Martin e Starski hanno proseguito il loro viaggio lungo la costa calabrese con l'obiettivo di arrivare a Roma. «Spero di continuare a pedalare fino al 2030, ha detto Martin salutando gli amici del gruppo di Legambiente che l’avevano incontrato nella tappa di Cropani, il mio obiettivo è arrivare in Australia».
“Sul suo canale Youtube MARTIN HUTCHINSON ora sono pubblicati diversi video delle sue tappe lungo la costa calabrese. Alcuni di questi video -spiega Legambiente Cropani- "danno un'immagine desolante della Calabria, lunghi tratti del suo percorso appaiono come un’infinita discarica di rifiuti di ogni genere. Il povero Martin sembra sempre più sconvolto, ma la cosa che più lo ha colpito è l'indifferenza di noi Calabresi di fronte a questo scempio”.
“Altro che turismo, è un ritorno di immagine negativo questo spettacolo indecoroso, i turisti che lo vedranno si guarderanno bene dal tornare ancora nella nostra regione. Occorre fare qualcosa- sottolinea il circolo in una nota stampa giunta in redazione- non bastano le lodevoli iniziative come quella recente dell’amministrazione di Cropani o dei Circoli di Legambiente di pulizia dell’ambiente, ma un grande intervento di bonifica ed un sistema di monitoraggio efficiente di controllo del territorio”.
“Speriamo che ora, con le ingenti risorse comunitarie, i nostri governanti pensino ad un progetto integrato di bonifica del territorio e di gestione virtuosa dei rifiuti per fare diventare veramente la Calabria una Regione “normale”. Così forse - concludono i volontari- la missione di Martin non sarà stato uno sforzo inutile”.
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