C’è una riflessione sul funzionamento degli enti locali che quanti ambiscono ad offrire un contributo politico-istituzionale alla crescita socio-economica dei territori in cui vivono ed operano non può più essere facilmente bypassata. Ci riferiamo a quella che resta forse oggi la grande e vera questione delle questioni connesse allo sviluppo locale e nazionale: ovvero il freno, oggettivo e trasversale, della burocrazia pubblica a tutti i livelli. Un ostacolo purtroppo pesante, una vera e propria ipoteca invisibile sul presente e sul futuro dei territori e della regione; un limite rispetto al quale anche la futura amministrazione comunale di Longobucco dovrà preferire approcci innovativi e di superamento.
È quanto dichiara l’associazione socio-politica La Nuova Longobucco – Verso il Futuro commentando i risultati emersi dal recente studio promosso dalla CGIA di Mestre e secondo il quale la Calabria sarebbe ultima in Europa per qualità del suo apparato burocratico, con conseguenze negative soprattutto sulle imprese, soffocando le prospettive di sviluppo post Covid. Redatto alla luce delle analisi elaborate dall’Istituto Ambrosetti e da Deloitte, lo Studio pone l’Italia agli ultimi posti in Europa per qualità della burocrazia e, in questa cornice, la Calabria è, quella che fa peggio, attestandosi al 207° posto. La precedono Campania (206°), Basilicata (196°), Sicilia (191°) e Puglia (190°).
Una fotografia tristissima – aggiungono i rappresentanti de La Nuova Longobucco – Verso il Futuro – che spiega molti se non tutti i ritardi di progettazione, di spesa, di governo delle emergenze ed in generale di sviluppo che vive tutta la rete istituzionale calabrese, dalla Regione agli enti provinciali e locali. Ed a subire le conseguenze maggiori – proseguono – restano le aziende più piccole; una situazione che taglia le gambe alle aspettative di rilancio e compromette l’efficacia degli investimenti pubblici, come le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
È in questa cornice purtroppo oggettivamente complicata – continuano – che tra le prime urgenze del prossimo esecutivo cittadino vi sarà anche l'arduo compito di ricostruire una macchina comunale locale, efficiente e preparata da mettere con celerità al servizio del futuro della Città, tanto per il governo delle criticità ed emergenze che saranno ereditate; quanto per quello delle straordinarie opportunità, soprattutto in termini di risorse extra bilancio, che potranno e dovranno essere intercettate ed investite.
Negli ultimi cinque anni nel nostro comune – sottolinea l’Associazione – ci sono stati, infatti, tantissimi pensionamenti con l’effetto perverso che risorse umane validissime e con un patrimonio di conoscenze e competenze preziose non è stato sostituto, rendendo meno efficiente la capacità di risposta della macchina comunale; inefficienza non superata, anzi aggravata – proseguono – con l’individuazione di nuovo personale esterno, anche con ruoli dirigenziali, attraverso la procedura dell’incarico fiduciario da parte del Sindaco ex articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL).
Pur dovendo attingere all’esterno – prosegue La Nuova Longobucco – Verso il Futuro – il nuovo esecutivo cittadino dovrà sicuramente sentirsi più vincolato a richiedere agli uffici la verifica ed il rispetto scrupolosi di criteri selettivi basati sul merito e sulla esatta corrispondenza delle capacità e della formazione curriculare dell’incaricato rispetto alle precise mansioni ed ai ruoli amministrativi che allo stesso saranno affidati; quanto meno per evitare – concludono – gli stessi orrori amministrativi ai quali si è purtroppo assistito negli ultimi mesi della fallimentare amministrazione Pirillo.
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