“La notizia dell’istituzione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia ci conferma quanto l’Unical possa avere un ruolo di grande importanza nel contribuire ad affrontare i problemi che affliggono il territorio calabrese, primo fra tutti la salute, servizio essenziale per cui la Calabria è fanalino di coda dell’intero Paese”.
Così l’assessora ai rapporti con l’università del comune di Rende, Lisa Sorrentino in merito alla notizia della istituzione della facoltà di medicina all’interno dell’Università della Calabria.
“L’attivazione di questo nuovo corso rappresenta per tutto il nostro territorio un segno di ripartenza e di speranza in un momento in cui è doveroso fare dei bilanci, in cui è necessario adoperarsi per scongiurare nuove catastrofi annunciate. Non resta adesso che riportare l’attenzione su una questione centrale come la creazione di un policlinico e della sua naturale allocazione sul territorio di Rende”, prosegue Sorrentino.
“Al di là di inutili campanilismi è questo il luogo in cui poter concepire una nuova struttura accessibile, sia geograficamente sia da un punto di vista strategico proprio per la sua maggiore vicinanza all’Unical . Il luogo nel quale si decide di collocare un ospedale è fondamentale per poter creare delle zone cuscinetto o degli ingressi dedicati, inoltre Le nuove strutture devono inoltre essere pensate anche in prospettiva futura e dunque potersi trasformare, anche crescendo laddove necessario. Infine sarebbe questa una risposta coerente ed ottemperante alla terza missione con cui l’Università della Calabria si prefigge di attuare strategie finalizzate al cambiamento e alla crescita sociale ed economica del territorio regionale.
In un momento storico che ha posto l’accento sul tema della salute quale centrale nell’agenda politica regionale, siamo certi che l’Università della Calabria debba avere un ruolo fondamentale nel contribuire ad affrontare i problemi che affliggono il nostro territorio. Ciò dovrebbe andare di pari passo con il diritto alla salute che in questi anni è stato minato dai continui commissariamenti e dal depotenziamento delle strutture sanitarie esistenti. Bisogna attuare strategie finalizzate al cambiamento e alla crescita sociale ed economica del territorio regionale, oltre a poter garantire i servizi di assistenza alla cittadinanza. La sanità in Calabria è la emergenza delle emergenze: che senso ha fare barricate? Bisogna guardare oltre il proprio mandato elettorale e proiettarsi tra trent’anni almeno”, ha concluso l’assessora.
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