di EDOARDO CORASANITI
Ha scelto e ottenuto il rito abbreviato Domenico Tallini, ex assessore e presidente del Consiglio regionale, finito un anno fa al centro dell'indagine Farmabusiness con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e di voto di scambio politico mafioso.
Nel processo incentrato sui legami della cosca Grande Aracri nel presunto business della distribuzione dei farmaci, questa mattina il gup Barbara Saccà ha accolto la richiesta avanzata da 20 imputati, tra cui: Aprile Tommaso, Brugnano Serafina, Castagnino Santo, Ciampa' Giuseppe, Desole Pasquale, Desole Paolo, Gallelli Donato, Grande Aracri Domenico, Grande Aracri Elisabetta, Grande Aracri Salvatore (42 anni), Grande Aracri Salvatore (35 anni), Lerose Gaetano, Lerose Gaetano, Mauro Giuseppina, Opipari Pancrazio, Romano Salvatore Francesco, Sabato Maurizio, Scozzafava Domenico, Villirillo Leonardo. Il rito abbreviato consente all'imputato di ottenere un terzo dello sconto della pena e di essere giudicato in base agli elementi indiziari finora raccolti dalle parti.
Farmabusiness. In 12 chiedono l'abbreviato: tra loro l'antennista Scozzafava. Consiglio dei ministri e Comune di Catanzaro parti civili
Rinviati a giudizio Lorenzo Iiritano (difeso dall'avvocato Antonio Ludovico), Raffaele Sisca (Ida Spadafora e Nicotera Giovanni) e Barberio Pasquale (difeso dagli avvocati Pietro Funaro e Giuseppe Fonte). Il processo inizierà il 27 gennaio 2022.
Ha patteggiato la pena invece Giovanni Abramo, e la misura della pena verrà decisa con il rito abbreviato.
Il collegio degli avvocati è formato da: Vincenzo Ioppoli, Valerio Zimatore, Pietro FUnaro, Giuseppe Fonte, Antonio Ludovico, Giovanni Nicotera, Tiziano Saporito, Gregorio Viscomi, Sergio Rotundo, Luigi Colacino, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Bruno Giousé Naso, Savino Mondello, Nicola Tavano, Carmine Curatolo, Luigi Comberati, Vincenzo De Caro, Nicola Cantafora, Dario Gareri.
L'OPERAZIONE FARMABUSINESS: Un'indagine, condotta dai carabinieri dei Comandi provinciali di Crotone e Catanzaro e coordinata dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, che vede coinvolti esponenti del clan di Cutro, professionisti e politici tra i quali l'ex presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e di voto di scambio politico mafioso. Inizialmente agli arresti domiciliari, il Tribunale della Libertà ha annullato la misura cautelare accogliendo le ragioni argomentative della difesa rappresentata dagli avvocati Vincenzo Ioppoli, Valerio Zimatore e Carlo Petitto. L'esito è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione.
Ottiene l'abbreviato anche Domenico Scozzafava, accusato, tra l'altro, di avere fornito un importante contributo "occupandosi degli interessi economici del sodalizio, con riguardo agli investimenti dei proventi dall'attività della consorteria, la cura delle operazioni imprenditoriali, anche sofisticate, partecipando alla riunione, con altri esponenti di vertice del sodalizio, in cui se ne stabilivano le strategie".
Le accuse mosse agli indagati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.
All'udienza del 24 novembre la Procura dovrebbe iniziare la requisitoria, momento processuale in cui avanzerà le richieste di condanna agli imputati che hanno optato per il rito alternativo. Successivamente la parola passerà alle difese.
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