Primi Comuni calabresi in rivolta contro l'ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all'aperto.
A Carlopoli, nel Catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l'atto e aggiunge che si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile.
Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, annuncia la non applicazione.
Mentre il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, si riserva di impugnare il provvedimento.
"È vero che la Calabria è una regione interessata ad oggi in maniera marginale dall'epidemia Covid 19 e ciò - spiega il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro - anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione e per il rigore nell'osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità scientifica ed il ritorno alla auspicata normalità dovrà avvenire gradualmente e verificandone passo dopo passo gli effetti; non si può rischiare di vanificare i sacrifici immensi che da due mesi sopportano i nostri concittadini. Pertanto, il Comune di Lamezia Terme adotterà domattina ordinanza con la quale bloccherà l'applicazione del provvedimento della Regione Calabria del 29 aprile e continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali ed a quanto stabilito nelle ordinanze sindacali emesse o da emettere. Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro".
Per il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, "l'ordinanza del presidente Santelli è molto inopportuna, non solo per l'ora in cui è stata diffusa, cioè alle 22, ma per aver demolito il lavoro svolto in questi mesi, settimane e giorni da tanti sindaci, volontari, forze dell'ordine e cittadini, impegnati a prevenire e fronteggiare il coronavirus. Mi riservo di valutare anche un'impugnativa al Tar e di bloccare e/o limitare l'efficacia".
A Carlopoli, nell'avviso il cui testo è stato emanato dal sindaco a tarda notte, si precisa che l'applicazione di quanto disposto dalla presidente della Regione Calabria è differito fino alla data del 3 maggio. Analoghi provvedimenti sono stati attuati in altri comuni della Calabria.
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