Fase 2. Lettera aperta delle strutture termali calabresi alla presidente Santelli: "Tavolo regionale per la ripartenza"

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Domenico Lione
  07 maggio 2020 09:55

"Insieme a tutto il settore produttivo e ricettivo regionale, la rete delle terme storiche calabresi, superata ormai la fase più grave dell’emergenza Codiv-19, è pronta a ripartire in sicurezza per contribuire da co-protagonista a giocare per vincere la sfida nazionale del turismo domestico e di prossimità. In tutto il Paese, da Nord a Sud, l’intero sistema termale (60 mila addetti e 3 miliardi di fatturato) si sta preparando da tempo e sta interloquendo a tutti i livelli istituzionali, locali e nazionali, per condividere strumenti, modalità, tempi e obiettivi di una necessaria ed urgente riapertura.

"È con queste premesse – dichiara Mimmo Lione, amministratore unico delle Terme Sibarite di Cassano Jonio – che anche a nome dei colleghi Sonia Ferrari per le Terme Luigiane di Guardia Piemontese, di Maria Dolores Pio per le Terme di Spezzano Albanese, di Emilio Cataldi per le Caronte di Lamezia Terme, del Sindaco Carmelo Panetta per le Terme di Galatro e di Alberto Romano presidente del Cda delle Terme Antonimina di Locri chiediamo alla Regione Calabria la convocazione di un tavolo urgente con tutto il sistema termale calabrese".

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"Siamo convinti – continua – che soprattutto le regioni meridionali e la Calabria in particolare abbiano tutte le carte in regola per trasformare in opportunità storiche e straordinarie gli effetti purtroppo negativi sul turismo internazionale derivanti dalle misure necessarie a fronteggiare l’emergenza Covid-19".

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"Non soltanto – prosegue – si può governare la crisi del settore con una attenzione nuova e diversa dal passato sul cosiddetto turismo di prossimità, su quello lento e sostenibile, dell’entroterra e dei centri storici, dei parchi archeologici, della rete museale e dei parchi naturali ma la Calabria ha probabilmente delle leve distintive in più per far diventare competitivo e più forte di prima lo stesso mercato interno e, in vista della fase 3, anche quello delle regioni limitrofe (per restare almeno nell’unità di misura dei 3-400 km stimata per il viaggio/vacanza in epoca Covid)".

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"In questa prospettiva riteniamo dunque impellente un rilancio dell’offerta termale calabrese, sia in termini di ricettività turistica di cui gli stabilimenti restano attrattori formidabili sia anche e soprattutto di presidio sanitario territoriale; così come del resto sta già avvenendo nelle principali realtà termali nazionali dove, da Bolzano a Montecatini, da Varese ad Abano Terme, - prosegue Lione - non soltanto sono già partiti i lavori di manutenzione ma, in un unico progetto di promozione e ripresa, condiviso dal pubblico e dal privato, si sta insistendo molto sulla rilevanza turistica, medica e culturale del sistema termale e sulle sue potenzialità in termini di valore aggiunto per la salute della popolazione, di valorizzazione del territorio e di crescita economica".

"È con questa consapevolezza che chiediamo un incontro istituzionale con tutti i rappresentanti del settore termale regionale per confrontarci sulle misure di sostegno economico anche a fondo perduto, sui progetti di promozione e comunicazione unitaria del comparto nei territori e sulla condivisione, anche attraverso il coinvolgimento di Federterme, di protocolli di sicurezza finalizzati a garantire gli operatori ed i fruitori dei servizi. Con l’obiettivo di far ritornare o far riscoprire la grande risorsa termale ai nostri corregionali, siamo certi – conclude Lione, in rappresentanza di tutte le strutture termali calabresi – di poter incontrare, anche su questa esigenza, la sensibilità e la disponibilità della Presidente Jole Santelli della quale abbiamo condiviso l’approccio ottimista e di fiducia nella ripartenza in sicurezza promosso nei giorni scorsi, rispetto alla riapertura di diverse categorie commerciali".

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