Festa della Liberazione a Cassano all'Ionio. Il sindaco Papasso: "Importante la memoria delle giovani generazioni"

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  25 aprile 2020 16:27

In una giornata primaverile soleggiata ma triste, segnata da un silenzio assordante per le disposizioni legate all’emergenza da Covid-19, il sindaco della Città di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, in veste istituzionale, indossato la fascia tricolore e accompagnato da due agenti di Polizia Locale, in ossequio delle direttive restrittive emanate dal Ministero dell’Interno che hanno vietato cortei e assembramenti, ha deposto ai piedi della stele su cui svetta la vergine  dell’Immacolata, e che rappresenta anche il monumento che ricorda i caduti in guerra, una corona di alloro per ricordare la giornata festiva del 25 Aprile, nel 75° anno della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista e la fine della seconda guerra mondiale. Le note della tromba del M° Giacinto Casella hanno rotto l’apocalittico silenzio che incombeva nei pressi del monumento sito in prossimità del Palazzo di Città.  

A margine della cerimonia il primo cittadino, da noi sollecitato sul senso della cerimonia in questo particolare momento storico senza precedenti che, dal punto di vista sanitario in primis, sta attraversando il Paese, segnato dalla pandemia del Coronavirus che fa registrare quotidianamente riflessi alquanto negativi anche in tutti i settori in cui si basa l’economia, fermi ormai da due mesi circa, ha tenuto a sottolineare l’importanza della memoria per le giovani generazioni, che, oggi ancora di più devono sapere apprezzare e fare tesoro dei valori legati alla libertà e alla democrazia conquistati dai nostri nonni al costo di tanto sangue versato e di tante vite spezzate. Il sindaco di Cassano, nel suo argomentare, ha, inoltre, fatto riferimento ai messaggi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e di Papa Francesco, impregnati di valori di libertà, giustizia e coesione sociale, stigmatizzando, d’altro canto, alcune prese di posizione, alquanto diseducative da parte di taluni, rappresentanti politici, istituzionali e non, che ancora oggi vorrebbero un Paese diviso. La celebrazione della giornata del 25 aprile venne fissata ufficialmente nel 1949. 

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