Ogni azione amministrativa e normativa, ormai, è volta a sostenere le fusioni dei comuni, ritenute in modo universale l’unico strumento per garantire maggiori e più efficienti servizi ai cittadini e per tagliare i costi strutturali degli enti locali. Favorire e aiutare le fusioni è oggi una priorità. Tant’è vero che proseguendo un’attività legislativa avviata dal Governo Draghi, da ieri – con l’approvazione definitiva in Senato – tutte le nuove fusioni di comuni, nate a decorrere dall’1 gennaio 2014, potranno usufruire del bonus per un massimo di 2 milioni di euro non più per 10 bensì per 15 anni a partire dal decreto di istituzione del nuovo comune. Non solo. Per effetto della Legge 51/2022 coordinata agli effetti del Dl 44/2023 convertito in legge a Palazzo Madama, i comuni fusi superiori a 100mila abitanti potranno usufruire di un bonus addirittura maggiore, pari a 10 milioni di euro l’anno per 15 anni. È, questa, la risposta chiara e lapalissiana a quanti da tempo e con incredibile convinzione sostengono che le fusioni siano state pensate per i piccoli comuni. Non c’è nulla di più falso ed è proprio oggi la legge a smentire i detrattori.
È quanto riferisce il Consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano, estensore e primo firmatario della Legge sulla Fusione di Corigliano-Rossano e co-firmatario della Proposta di Legge per l’istituzione del nuovo comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero.
Credo – precisa Graziano – che alla luce di queste importanti modifiche normative non ci siano più dubbi sull’utilità delle fusioni in Italia e soprattutto in Calabria, dove il profondo gap dei servizi può essere colmato solo attraverso una rivisitazione del quadro degli enti locali. Credo, altresì, che con questa nuova conformazione legislativa che debbano esserci ancora meno dubbi sulla grande fusione di Cosenza-Rende-Castrolibero che godrebbe di un bonus di 150milioni di euro in 15 anni oltre a tutto il restante gettito erariale che spetterebbe ad una città di oltre 100mila abitanti e ai finanziamenti diretti che un comune così importante e baricentrico potrebbe intercettare attraverso i canali dello Stato e dell’Unione Europea.
Inoltre – aggiunge ancora Graziano - questa nuova impostazione normativa potrebbe aprire nuovi scenari anche per Corigliano-Rossano che ad oggi rappresenta la più importante fusione di Comuni in Italia ed in Europa, per dimensioni e complessità, ed è stata da esempio per altre grandi fusioni che si andranno a compiere come quella di Cosenza e di Pescara il cui iter è già in fase di definizione. Considerati, infatti, i privilegi di natura economica che potrebbero derivare dalla creazione di un Comune ancora più grande, è giusto ambire, oggi, alla grande città di Sibari. Questo, attraverso una fusione, che abbia come cardine la creazione del più grande hub turistico della Calabria, già reale per numero di posti letto, che comprenda, insieme a Corigliano-Rossano, anche Cassano Jonio e Crosia Mirto, per una popolazione complessiva di 110mila abitanti, con i relativi benefici che ne potrebbero derivare per i 15 anni a seguire.
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