Forciniti (M5S) sulla presunta trattativa tra Renzi e Giorgietti: "Attenzione, vogliono esautorare il Parlamento"

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Il deputato M5S Francesco Forciniti
  12 novembre 2019 17:13

Il deputato calabrese Francesco Forciniti del M5S sulla presunta trattativa tra Giorgietti e Renzi per cambiare "le regole del gioco". 

"Se Giorgetti e Renzi si svegliano all’unisono e dicono di voler “cambiare  insieme il gioco per dare un governo decente al Paese”, se provano a lanciare l’ennesima stagione di riforme costituzionali, se parlano di legge elettorale e meccanismi democratici, c’è sicuramente da drizzare le antenne, perché l’ennesimo tentativo di fregatura per i cittadini è dietro l’angolo"

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"Si tratta di due “recidivi”: a riformare le Istituzioni,  Giorgetti ci provò nel 2006, Renzi nel 2016. In entrambi i casi i loro tentativi furono sonoramente bocciati dal popolo sovrano con due partecipatissimi referendum, che videro trionfare i sostenitori del no. L’obiettivo neanche troppo celato di quelle riforme era di spostare sempre più la centralità delle istituzioni verso il governo, indebolendo il Parlamento per spogliarlo progressivamente della sua funzione rappresentativa dei cittadini, e permettere così ad una ristretta élite di prendere le decisioni al chiuso, nelle segrete stanze, senza quel fastidioso e per loro ormai anacronistico impedimento chiamato democrazia parlamentare. Sono vent’anni che provano a farci credere che la colpa degli italici mali non risieda nell’inadeguatezza di una classe politica corrotta e priva di visione, ma piuttosto nella Costituzione repubblicana e nella legge elettorale".

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"Vogliono premi di maggioranza spropositati per poter decidere “tutto e subito”, sopperendo alla loro incapacità di confrontarsi nel merito, discutere e fare sintesi. Sognano un Parlamento debole e delegittimato che sia al servizio di governi autoritari e decisionisti. Cercano surrettiziamente di virare verso il presidenzialismo senza però le garanzie e i contrappesi tipici dei sistemi presidenziali. Vogliono che i cittadini contino sempre meno, insomma. Al contrario, la vera sfida da raccogliere è quella di lavorare per ridare centralità al Parlamento, che deve tornare a essere il luogo in cui il confronto democratico, il pluralismo e il dialogo fra le varie anime della società trovano la loro casa. E solo una legge elettorale con impianto proporzionale può garantire ciò".

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"Basta deliri di onnipotenza di aspiranti uomini soli al comando, basta derive verticistiche che abbiamo già vissuto e che ci hanno condotti ad un passo dal baratro, basta capetti smaniosi di prendere i “pieni poteri”. La complessità delle sfide che abbiamo davanti può essere degnamente affrontata solo con il contributo di tutti, se abbiamo la lucidità e la maturità di ripartire da ciò che di più caro abbiamo: la democrazia parlamentare".

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