Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna. La compagna di Massimiliano: "Hanno distrutto il nostro sogno di vivere insieme"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna. La compagna di Massimiliano: "Hanno distrutto il nostro sogno di vivere insieme"
Massimiliano Mirabello con la compagna Luana Nuovo
  14 aprile 2020 12:08

di TERESA ALOI  

Si è sempre trincerata dietro il suo immenso dolore. Attorno a lei ha alzato un muro fatto di silenzi, lacrime e angoscia. L'ha fatto per proteggere i suoi due bambini e, forse, anche per "salvare" se stessa.  Luana Piano, la compagna di Massimiliano Mirabello, ucciso insieme al fratello Davide in Sardegna  - i loro corpi sono stati ritrovati, dopo oltre 50 giorni, senza vita nascosti tra le vegetazione a ridosso di una strada  di campagna come tante -  è a Roma dove, da più di un mese, ha raggiunto le cognate Eleonora, Caterina e Maria Adelaide.

Banner

Ha lasciato la sua casa a Dolianova, il suo paese. Lì, dove aveva deciso di vivere con Massimiliano. Una bella e romantica storia di amore la loro. Come tante. Di Massimiliano, Luana si è innamorata in Olanda. Conquistata dalla "sua gentilezza, la sua immensa voglia di vivere. Tutto era bello di lui. Il nostro sogno - racconta -  era di vivere insieme, ma non ci è stato concesso". 

Banner

Ora il suo sorriso si è spento e la voce tradisce l'emozione. Per lei, ricordare, è come sfogliare un album di fotografie. Al mare, in campagna, con gli amici più cari, le feste in famiglia, l'arrivo di due splendidi bambini.   

Banner

E' figlia di emigrati, Luana. Nata in Olanda 32 anni fa, si è trasferita nel sud della Sardegna a 21 anni. Nel paese del suo papà. "Undici fratelli: mio padre e altri quattro all'estero, gli altri a Dolianova. In paese ci conoscono, sanno chi siamo  - racconta -  gente che ha sempre lavorato. Lì ho passato ogni estate fino ai 14 anni, lì mio fratello ha fatto le scuole. Negli ultimi dieci anni ci ho vissuto, ho votato, ho sempre portato i miei figli in chiesa, il più grande ha anche fatto il chierichetto".

Un paese che li ha "adottati", ma che, in un primo momento, "ci ha girato le spalle, forse per paura". In un primo momento, già. Perché poi ha saputo mostrare il lato più solidale, partecipando alla raccolta fondi avviata dall'agenzia funebre Baldo per riportare le salme dei due fratelli a San Gregorio d'Ippona, il  paese del Vibonese che ha dato i natali a Davide e Massimiliano Mirabello. 

Una vera e propria gara di solidarietà che ha attraversato la Sardegna fino ad arrivare a Roma e, da lì, nel Vibonese. Oltre 10.000 euro raccolti in poche ore.  "Alcuni amici hanno deciso che nel luogo dove i ragazzi sono stati trovati - racconta Luana -  metteranno una croce con le loro foto".

Stasera i feretri partiranno dall'aeroporto di Cagliari alla volta di Roma e da lì, domattina, raggiungeranno l'aeroporto di Lamezia Terme (le operazioni di trasferimento delle salme sono state seguite dall'avvocato Gianfrancesco Piscitelli). Poi, l'ultimo viaggio verso il cimitero di San Gregorio d'Ippona.

L'ultimo viaggio. Il più doloroso. 

LEGGI ANCHE.Fratelli del Vibonese uccisi in Sardegna. La sorella Eleonora: "Aiutateci a riportarli a casa". Promossa una raccolta fondi

LEGGI ANCHE. Fratelli vibonesi scomparsi in Sardegna, i corpi nascosti nella fitta vegetazione vicino all’auto incendiata

LEGGI ANCHE.Fratelli del Vibonese uccisi in Sardegna. La sorella Eleonora: "Ora ridateci i loro corpi" (VIDEO MESSAGGIO)

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner