Fratelli vibonesi uccisi in Sardegna. Michael Marras, scagionato dal padre, racconta la sua verità dal carcere di Uta

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I fratelli Davide e Massimiliano Mirabello
  21 aprile 2020 17:38

Un interrogatorio dal carcere di Uta per raccontare la 'sua' verità alla luce di quanto emerso dopo la confessione del padre e dopo gli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Cagliari e del Ris.

È quanto ha deciso oggi Michael Marras, 27 anni, arrestato insieme al genitore 57enne, Joselito, per il duplice omicidio dei fratelli di origine calabrese Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, residenti nel sud dellaSardegna.

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Usciti di casa domenica 9 febbraio, a Dolianova, senza fare più ritorno, i loro cadaveri sono stati ritrovati su indicazione del più anziano degli indagati. Questo pomeriggio Michael, difeso dall'avvocato Patrizio Rovelli, ha deciso di fornire la sua versione di quanto accaduto il 9 febbraio scorso. Durante la sua confessione il padre - assistito dall'avvocata Maria Grazia Monni - ha escluso la partecipazione del figlio al delitto, circostanza che sarebbe stata confermata dal 27enne assieme ad una ricostruzione dettagliata del duplice omicidio.

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L'avvocato Rovelli, che ha sollevato una eccezione di incostituzionalità dell'interrogatorio a distanza acconsentendo comunque che il suo assistito rispondesse alle domande, ha annunciato che chiederà la scarcerazione del giovane.

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