Due fratelli sono stati accoltellati al culmine di una lite scoppiata per futili motivi e sono ricoverati nell'ospedale di Cosenza in prognosi riservata. Per questo un 52enne è stato arrestato per tentato omicidio aggravato da futili motivi mentre un 33enne per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale dopo che avrebbe tentato di aggredire un testimone nella caserma dei carabinieri. Entrambi gli arrestati sono noti alle forze dell'ordine.
E' quanto accaduto nella serata del 29 aprile a Fuscaldo, vittime due fratelli, di 54 e 47 anni. Dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Paola, con il coordinamento della Procura, è emerso che all'origine del fatto vi sarebbe stata una discussione scoppiata per futili motivi tra uno dei due fratelli e l'autore dell'accoltellamento. Quest'ultimo avrebbe cercato di convincere la cognata, fidanzata di una delle vittime, a tornare a casa vista l'ora tarda e per esigenze familiari. Da qui la discussione con il fidanzato della donna, nel corso della quale il 52enne, impugnato un coltello che portava con sé, ha colpito più volte il 54enne e suo fratello, intervenuto in suo soccorso. Il feritore è poi fuggito. Le ricerche hanno permesso di rintracciare l'uomo a casa, sanguinante per alcune ferite da taglio alla mano che si è probabilmente procurato durante l'accoltellamento.
Le vittime, inizialmente portate in codice rosso al Pronto soccorso dell'ospedale di Paola, sono state trasferite poco dopo, in prognosi riservata, all'Ospedale Annunziata di Cosenza, per essere sottoposte ad intervento chirurgico. Nel frattempo, nel corso delle indagini, uno dei nipoti delle vittime, giunto nella caserma dei carabinieri di Fuscaldo per accompagnare la madre perché fosse sentita dagli investigatori, dopo aver compreso che era presente anche la fidanzata dello zio, da lui ritenuta all'origine dell'accoltellamento, ha tentato di aggredirla, colpendo e minacciando i carabinieri intervenuti. L'uomo è stato arrestato. I militari non hanno riportato conseguenze fisiche. L'accoltellatore è stato portato in carcere mentre il 33enne ai domiciliari.
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