Si celebra oggi la giornata mondiale per il Diritto alla Salute. Mentre l’attenzione del Mondo si concentra sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, la popolazione della Valle dell’Esaro è ancora costretta a lottare per l’accesso alle cure.
Sono stati anni di negligenza e disinteresse verso i bisogni dei pazienti, con iniziative basate più sulla convenienza politica che sulla coscienza civile. La Casa della Salute di San Marco è il simbolo di una situazione disastrosa, probabilmente la peggiore dell’intero contesto regionale calabrese. Per oltre un decennio la classe dirigente ha abbandonato questo presidio di sanità pubblica ad un declino quasi irreversibile.
Ribadendo la nostra convinzione che la Valle dell’Esaro abbia bisogno di un Ospedale di Base con Pronto Soccorso, non possiamo fare a meno di interrogarci sui motivi per i quali non si riesca a far funzionare correttamente neppure la Casa della Salute. Appare sconcertante il silenzio istituzionale riguardo alle sorti del finanziamento statale di 8 Milioni di Euro che avrebbe dovuto riammodernare l'edificio e rinnovarne il parco attrezzature.
Siamo consapevoli che nei vuoti generati da una sanità pubblica che arranca, si inseriscono spesso iniziative private, le quali, occorre ricordare, vivono solo grazie ai rimborsi pubblici. Questa dinamica non à affatto una novità in Calabria, tuttavia, come cittadini, non siamo disposti ad abituarci e piegarci allo smantellamento dei beni comuni, anche alla luce di quello che sta avvenendo in altre Regioni d’Italia, dove si stanno privatizzando anche i Medici di Base.
In questi giorni, si fanno sempre più insistenti le voci riguardo l’imminente apertura di una struttura sanitaria privata nel Comune di San Marco Argentano, che offrirà visite specialistiche ed esami diagnostici del tutto simili a quelli che avrebbe dovuto già garantire la Casa della Salute. Intanto, tra i plessi dell’ex Ospedale Pasteur, il poliambulatorio medico funziona in maniera limitata e le apparecchiature presenti vengono utilizzate esclusivamente per l’attività del Punto di Primo Intervento, senza che i cittadini possano usufruirne per esami diagnostici su prenotazione.
Oggi più che mai c’è bisogno che le istituzioni locali assumano una posizione chiara sul tema, non c’è più spazio per le ambiguità. Il momento per cambiare la rotta è adesso. Sulla base della proposta formulata dal nostro Comitato, si chieda, senza indugi, un Ospedale di Base per la Valle dell'Esaro.
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