Se nel 2019 erano divampate le polemiche per un percorso del Giro d’Italia eccessivamente sbilanciato verso il Settentrione, quest’anno metà della Corsa Rosa si svolgerà al Centro-Sud. Originariamente prevista per lo scorso 9 maggio, la partenza è stata rinviata in pieno autunno, per la precisione a sabato 3 ottobre. Una collocazione insolita per la corsa a tappe italiana, resa obbligatoria dal propagarsi dell’emergenza sanitaria che ha sconvolto il calendario UCI, ora completamente compresso dal 1° agosto agli inizi di novembre.
In un contesto di grande incertezza internazionale, dove i viaggi aerei (e non solo) rappresenteranno un nodo di difficile risoluzione nei prossimi mesi, gli organizzatori di RCS hanno dovuto rinunciare giocoforza alla Grande Partenza in Ungheria. Le prime tre tappe previste nello Stato magiaro verranno dunque disputate in Italia, di sicuro al Sud: il percorso definitivo verrà reso noto entro 15 giorni.
Le frazioni che vanno dalla quarta alla sesta sono già programmate in Sicilia (Monreale-Agrigento, Enna-Etna Piano Provenzana, Catania-Villafranca Tirrena): ciò porta ad escludere che la partenza del Giro avvenga in Puglia, mentre il ballottaggio si riduce alle regioni di Sicilia o Calabria. Lo ha spiegato Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, ad OA Sport: “Le prime tre tappe del Giro stiamo ancora definendole. Di sicuro si partirà dal Sud, o dalla Sicilia o dalla Calabria. La Puglia è stata scartata. Avendo già tre tappe in Sicilia, non possiamo pensare di partire dalla Puglia e poi tornare indietro. Stiamo vagliando varie soluzioni, tra cui anche quella di diluire ciò che già c’è“.
Impresa non semplice quella di organizzare tre tappe della Corsa Rosa in piena emergenza sanitaria, come ha raccontato Vegni: “I giorni ed i momenti per parlare con le Regioni sono pochi, come è logico che sia visto il momento. Comunque entro 15 giorni vorremmo definire il tutto. Per quanto riguarda le tappe in Ungheria, si svolgeranno nel 2021“.
La speranza, soprattutto considerando l’incoraggiante evolversi della situazione sanitaria in questi giorni, è che il Giro d’Italia 2020 possa disputarsi a porte aperte e con l’affetto dei tifosi: “Chiaramente la nostra intenzione è questa, dovremo sentire quale sarà il parere del Governo. La situazione sta migliorando, quindi davvero me lo auguro“, ha concluso Vegni.
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