Secondo il rapporto “Climate change adaptation in the agricultural sector in Europe” della European Environment Agency (EEA) del 3 settembre 2019, l’adattamento al cambiamento climatico deve essere una priorità assoluta soprattutto per il settore agricolo dell’Unione europea al fine di migliorare la resilienza a eventi estremi, sempre più frequenti e intensi, come siccità, ondate di calore e inondazioni.
Se ciò non avverrà, la produzione agricola e quella animale, di alcune zone delle regioni meridionali e mediterranee dell’Europa, diminuiranno e molte potrebbero persino dover essere abbandonate. Tale impatto negativo ha portato, evidenzia il report dell’EEA, a raccolti più poveri e costi di produzione più elevati, incidendo sul prezzo, sulla quantità e sulla qualità dei prodotti agricoli in alcune parti del Sud Europa. Risultano, quindi, necessarie ulteriori conoscenze, innovazione e sensibilizzazione per migliorare l’uso delle misure di adattamento già disponibili, come l’introduzione di colture adattate, migliori tecniche di irrigazione, l’agroforestazione, diversificazione delle colture o l’agricoltura di precisione.
Queste pratiche determineranno una riduzione delle emissioni di gas serra e di inquinanti atmosferici, e favoriranno una migliore gestione del suolo, delle risorse idriche e della terra, che contribuirà a preservare gli ecosistemi locali e la biodiversità. “Nonostante alcuni progressi, è necessario fare molto di più affinché il settore stesso si adatti, in particolare a livello di azienda agricola; e le future politiche europee, nazionali e regionali devono essere progettate in modo da facilitare e accelerare la transizione”, ha affermato Francesco Cufari, presidente della Federazione degli ordini dei dottori agronomi e dottori forestali della Calabria.
Proprio per tale motivo, la Federazione, lo scorso 13 agosto ha inoltrato al Governatore della Regione Calabria, al presidente del Consiglio Regionale e a tutti i componenti della Giunta e del Consiglio una richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza climatica affinché la Regione Calabria intraprenda un dialogo istituzionale con gli enti governativi nazionali e europei per l’attuazione di provvedimenti per la riduzione d’impatto del cambiamento climatico e, in particolare, volti alla riduzione delle emissioni di gas serra con scelte che incentivino il risparmio energetico e la gestione sostenibile delle foreste. “Ad oggi però non abbiamo avuto nessuna risposta da parte dell’Istituzione regionale – conclude Cufari – ad eccezione del consigliere regionale e componente della commissione Ambiente, Arturo Bova, promotore recentemente di una mozione sull’emergenza climatica e ambientale, che mi ha contattato telefonicamente per l’organizzazione di un prossimo incontro al fine di pianificare azioni qualificate a difesa dell'ambiente e del clima. Attendiamo quindi, un segnale da chi ci governa, sottolineando come sia necessario impegnarsi anche ad informare e sensibilizzare i cittadini sul cambiamento climatico, sulle sue cause e sulle misure che mirano a contrastarlo così per come sta facendo questo Ordine professionale.”
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