"Il Covid-19 ha completamente sovvertito anche lo status quo turistico, rafforzando il turismo lento con la variante del cosiddetto turismo di prossimità. Pertanto nella tragicità dell'esperienza virale si è presentata pure per Cerisano un'opportunità che solo un'amministrazione comunale incapace di intraprendere, troppo appiattita sulla politica del muretto o della fontana in piazza, poteva non cogliere". Così in una nota stampa del Gruppo consiliare rinnovamento e futuro di Cerisano.
"Il nostro paese si confà perfettamente con le tante sfaccettature del turismo di prossimità- prosegue il gruppo - ma bisognava prepararsi anzitempo, già nella del lockdown, pubblicizzando a dovere il nostro centro storico, sfruttando le capacità di coloro i quali hanno conseguito l'attestato di marketing del territorio (corso seguito dai ragazzi che parteciparono al progetto "Contaminatori di positività" quando Palazzo Sersale fungeva da contenitore socio-culturale, dal 2016 riconsegnato a topi e ragni), coinvolgendo le attività commerciali, le confraternite e via discorrendo".
"Ma soprattutto avrebbe dovuto puntare con decisione sull'"attrattiva Demanio". Un'oasi posta sulla montagna e adibita ad area pic-nic, - conclude la nota del Gruppo consiliare rinnovamento e futuro di Cerisano - completamente abbandonata e quasi irraggiungibile. Sono lontani i tempi della propaganda elettorale dell'assessore "armato" di taglia-erba. Il Demanio è stato dimenticato da questa amministrazione comunale, la quale non ha mai ripristinato nè la viabilità nè i tavolini e soprattutto si è macchiata di un crimine contro la natura sterminando tutti i pesci che popolavano il laghetto artificiale. L'economia cerisanese è in affanno e l'amministrazione comunale, sempre più autoreferenziale, si dimostra inconsistente e incapace di provare a trovare soluzioni, spingendo il paese verso un inesorabile declino".
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