Uno studio del Politecnico di Torino dal titolo “Sport in Sicurezza”, commissionato dal Coni, è stato consegnato al Governo nella persona del Ministro dello Sport Spadafora. Nello studio, un documento di 400 pagine, vengono analizzate 387 discipline sportive “fornendo indicazioni e azioni di mitigazione che possano accompagnare la ripresa agonistica dopo il lockdown”.
Ne è uscita una classifica di pericolosità che ha del surreale. Lo sport più pericoloso, dal punto di vista della contagiosità del virus, è risultato il volley. Ma ci sono anche altre sorprese clamorose in questo studio. Ad esempio il calcio ha una pericolosità piuttosto bassa e risulta più sicuro di sport come la scherma, il curling e gli scacchi.
Ma torniamo al documento del Politecnico. La classifica di rischio è stata redatta in base a quattro fattori: distanziamento tra atleti, tecnici, arbitri e pubblico. Le singole Federazioni hanno potuto scegliere tra cinque possibili voti: 0 (rischio inesistente), 1 (scarso), 2 (medio), 3 (alto), 4 (elevato). I giudizi sono stati espressi su quattro diversi ambiti: impianto sportivo, campo di allenamento, gara (solo campo) gara (campo e pubblico). Il volley ha rispettivamente collezionato queste valutazioni: 2.9/3/3.25/3.25. Con media finale che si attesta al valore di 3.1.
Dunque la pallavolo avrebbe un altissimo rischio contagio nonostante non sia uno sport di contatto e le squadre siano sempre divise da una rete. Volley più pericoloso del rugby (2.7) e del basket (2.2). Sorprendente il voto della boxe che con una media punti di 1,6 risulta uno dei meno pericolosi in assoluto!
A sorpresa, il calcio, con un valore di poco superiore a 1 (1.3 per l’esattezza) è uno degli sport più sicuri, appena più rischioso del nuoto che ottiene 1.2 di media. A basso rischio discipline sportive come il golf (0.7) e lo sci alpino (0.5). Gli sport più sicuri in assoluto? Ginnastica artistica e tennis entrambi con una media di 0.1. Peccato che il tennis non abbia ottenuto il via libera per la Fase 2 a differenza dell’atletica su strada (media 0.9) e del ciclismo (1.4). Uno studio quello del Politecnico che, per quanto professionale, difficilmente chiarirà le idee del ministro Spadafora, già nel mirino di diverse Federazioni.
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