Il Codacons fotografa l’indebitamento in Calabria: le spese impreviste mettono in ginocchio un terzo delle famiglie

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images Il Codacons fotografa l’indebitamento in Calabria: le spese impreviste mettono in ginocchio un terzo delle famiglie
Francesco Di Lieto
  31 ottobre 2019 08:07

Una spesa imprevista di mille euro è capace di mettere in ginocchio una famiglia 

Alla fine di ogni mese un calabrese su tre si ritrova a pagare le rate di un finanziamento: una rata media di 291 euro per un debito residuo di 22mila euro. 

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Questa, in estrema sintesi, la fotografia sull’indebitamento in Calabria e che trova conferme proprio dall’indagine sugli italiani e il risparmio, realizzata da Acri con Ipsos, che sarà presentata oggi a Roma in occasione della 95ª Giornata Mondiale del Risparmio.

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Per il Codacons si tratta di un vero e proprio allarme, specie per quanto riguarda le “spese impreviste”.

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Un nucleo familiare su tre, rischia di non poter sostenere una spesa non preventivata di mille euro.

Numeri preoccupanti perché in caso di spese inattese, che in Calabria spesso sono rappresentate dalla necessità di garantirsi cure mediche, migliaia di famiglia andrebbero in default con conseguenze pesantissime sul fronte sociale ed economico.

Ma passiamo all’analisi del debito in Calabria.

Oltre un terzo della popolazione maggiorenne (il 33,7%) ha sottoscritto almeno un contratto di finanziamento e ogni mese deve far fronte a rate per un importo di 291 euro. 

Mentre per estinguere il prestito, ai calabresi rimane un debito medio pari a 21.897 euro. 

Siamo dinnanzi una sorta di metamorfosi dei debiti – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons. Fino a pochi anni addietro, si ricorreva ai prestiti solo per acquistare una casa o l’autovettura. 

Oggi si ricorre alle rate per qualsiasi cosa, dal telefonino al computer, dalla culla alla bara, ma anche per una cerimonia o per affrontare quelle cure sanitarie che dovrebbero essere fornire gratuitamente dal servizio sanitario.

Infatti al primo posto delle forme di indebitamento risultano i prestiti finalizzati.

Si tratta di prestiti per l’acquisto di beni e servizi quali mezzi di trasporto, elettrodomestici, spese mediche, arredamento, viaggi… Queste operazioni di credito incidono per il 53,3% del totale dei prestiti, e sono in netto aumento rispetto al passato (51,9%). Al secondo posto si collocano i prestiti personali, pari al 32,9%.

Infine i mutui per l’acquisto dell’abitazione, prestiti questi che incidono solo per il 13,8% e che sono in forte diminuzione, segnale evidente di una crisi ancora ben lontana dall’essere passata.

I cittadini che ogni mese sostengono la rata media più elevata sono quelli che vivono nella provincia di Catanzaro (314 euro), segue la provincia di Cosenza (300 euro), quindi Crotone (286 euro), Vibo Valentia (284 euro) e, infine, Reggio Calabria (270 euro). I Calabresi più indebitati sono quelli che vivono in provincia di Catanzaro (36,7%) e devono restituire mediamente 23.987 euro a testa. Quindi chi vive a Cosenza che dovrà restituire 23.159 euro, poi i Crotone e Vibo Valentia con debiti, rispettivamente, di 22.278 euro e 20.621 euro . Mentre i meno indebitati si trovano nella provincia di Reggio Calabria con “appena” 19.440 euro a testa. In testa alla classifica dei finanziamenti per acquistare beni e servizi c’è Vibo Valentia (56,5% di prestiti finalizzati). Per quanto riguarda i prestiti personali la provincia di Reggio Calabria fa registrare il dato più elevato (35,9%), mentre Cosenza è la provincia con il più alto numero di mutui (15,9%). Se a questi dati aggiungiamo che, nonostante il potere d’acquisto delle famiglie sia diminuito, così come attestato dall’ Istat, mentre i consumi rimangono invariati, viene fuori un fenomeno destinato ad avere contraccolpi molto gravi. 

Si tratta di una bomba ad orologeria – sostengono dal Codacons – visto che le famiglie, per sopravvivere, devono indebitarsi. Con il rischio che, presto o tardi, ci si ritrovi nelle condizioni di non poter più andare avanti. Per questo motivo il Codacons invoca un sostegno concreto per le famiglie che, con i loro consumi, rappresentano circa il 60% del PIL. 

Occorre pensare, ad esempio, alla sospensione con prolungamento di tutti i finanziamenti per aiutare chi versa in una condizione di difficoltà economica, così come accaduto per le PMI. 

Ovvero di intervenire per “imporre” procedure di conciliazione” per scongiurare le segnalazioni nelle centrali rischi in tutti i casi di obiettiva difficoltà nel pagare le rate.

Segnalazioni effettuate con estrema disinvoltura da parte di banche e finanziarie, spesso in maniera del tutto illegittima e che finiscono per decretare la “morte” sociale di un cittadino, stante l’impossibilità di accedere a qualsiasi forma di prestito.

In buona sostanza - conclude Di Lieto - consentire queste pratiche spesso illegali finisce per consegnare nelle mani degli usurai tanti cittadini colpevoli solo di trovarsi in difficoltà.

 

Rassegna dei dati per singole province

Provincia di Catanzaro 

Rata mensile media 314 euro Indebitamento medio 23.987 euro 

Prestiti finalizzati 52,2% 

Mutui 14,6% 

Prestiti personali 33,2% 

Provincia di Cosenza Rata mensile media 300 euro Indebitamento medio 23.159 medio 

Prestiti finalizzati 49,2 % 

Mutui 15,9% 

Prestiti personali 34,9% 

Provincia di Crotone Rata mensile media 286 euro Indebitamento medio 22.278 euro 

Prestiti finalizzati 54% 

Mutui 15,5% 

Prestiti personali 30,5% 

Provincia di Reggio Calabria 

Rata mensile media 270 euro Indebitamento medio 19.440 euro 

Prestiti finalizzati 54,7% 

Mutui 9,4% 

Prestiti personali 35,9% 

Provincia di Vibo Valentia 

Rata mensile media 284 euro Indebitamento medio 20.621 euro 

Prestiti finalizzati 56,5% 

Mutui 13,5% 

Prestiti personali 30%.

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