Il Comitato per il Diritto alla Salute della Valle dell’Esaro ringrazia le numerose cittadine e i numerosi cittadini, le associazioni ed i rappresentanti delle istituzioni – tra cui il vicepresidente della Commissione Regionale Sanità, Ferdinando Laghi – che hanno partecipato all’evento pubblico del 28 giugno a San Marco Argentano. La grande adesione popolare dimostra quanto la comunità avverta l’urgenza di un miglioramento strutturale dei servizi sanitari. Non possiamo tuttavia non sottolineare, con rammarico, l’assenza di diversi sindaci del distretto, che purtroppo appare come un segnale di scarso interesse e di sottovalutazione di un tema che riguarda la vita di migliaia di persone.
Durante l’assemblea sono state discusse e condivise proposte concrete sui quattro punti già indicati nel manifesto diffuso precedentemente. Queste proposte saranno formalizzate nei prossimi giorni ai sindaci del comprensorio. Il Comitato chiede ai sindaci di non limitarsi a dichiarazioni di principio, ma di confrontarsi apertamente con la cittadinanza ed esprimere in modo chiaro la propria posizione sui temi discussi dall’assemblea, ovvero: l’attivazione immediata dell’AFT pubblica presso l’ex ospedale “Pasteur”; un contrasto deciso alla soppressione del Laboratorio Analisi e del Punto di Primo Intervento; il superamento di frammentazioni e campanilismi, per una distribuzione equa e razionale dei servizi sanitari sul territorio; l’avvio dei lavori per la Casa della Salute, attesi da oltre dieci anni pur essendo già finanziati.
Nel merito di questi temi, chiediamo ai sindaci di pretendere un incontro con la Direzione dall’ASP di Cosenza per ridiscutere l’Atto Aziendale che penalizza fortemente il nostro territorio. È ora di smettere con la retorica vuota sul “diritto alla salute come diritto fondamentale” e di iniziare a difenderlo con atti concreti. Il Comitato non accetterà altre scuse o rinvii. Se i sindaci non agiranno con decisione e trasparenza, ci riserviamo di proseguire autonomamente nella nostra azione, denunciando pubblicamente eventuali negligenze, disinteresse o mancanza di coraggio politico.
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