Il Consiglio comunale di Vibo Valentia si prepara a votare la proposta di cittadinanza onoraria alla senatrice Segre

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La senatrice Liliana Segre
  14 dicembre 2019 15:58

Il Consiglio comunale di Vibo Valentia, nella seduta del 21 dicembre, si esprimerà sulla proposta di cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre che ha trovato ampio consenso all'interno dell'assemblea cittadina.

L'iniziativa è partita dal consigliere comunale dem Marco Miceli. "Ritengo sia importante - ha sostenuto Miceli - che la nostra città lanci un messaggio di pace e di rifiuto di ogni forma di violenza e di odio, e ripudi ogni azione riconducibile alla discriminazione, esprimendo pubblicamente solidarietà nei confronti della senatrice Liliana Segre, vittima, nelle ultime settimane, di gravi minacce ed insulti, che la costringono, dal 7 novembre scorso, a vivere sotto scorta".

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"La senatrice Liliana Segre perseguitata a causa delle leggi razziali e antisemite - ha aggiunto Miceli - è l'unico membro della propria famiglia, nonché una dei 25 bambini italiani tra 776 di età inferiore ai 14 anni, deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, ad essere sopravvissuta. Rappresenta, dunque, la storica testimonianza di un passato di odio, intolleranza e incomprensione. Negli ultimi trent'anni la Segre ha portato nelle scuole la sua testimonianza con riferimento agli effetti devastanti delle leggi razziali. In Senato sta realizzando azioni concrete di aiuto alle diversità e di condanna rispetto ad ogni forma di violenza e discriminazione Liliana Segre, testimone vivente di una tragedia collettiva, rappresenta dunque una delle figure più nobili della nazione. Omaggiare personalità di siffatto elevato profilo ci fa onore ed è utile a riaffermare i valori della tolleranza, del vivere civile e della solidarietà globale".

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L'ordine del giorno presentato da Miceli, che al momento ha trovato accoglimento nella quasi totalità dei consiglieri, verte su temi di rilevanza nazionale "su cui non ci possono essere divisioni di parte", e inoltre non contiene alcun simbolo di partito ed è aperto alla sottoscrizione, oltre che dei consiglieri del Pd, anche da tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

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