Il corsivo giallorosso. Ciao bel Catanzaro, ciao e vola. La felicità di Wandeputte è di tutta la squadra

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images Il corsivo giallorosso. Ciao bel Catanzaro, ciao e vola. La felicità di Wandeputte è di tutta la squadra

  07 novembre 2021 22:56

di ENZO COSENTINO

Vittoria doveva essere e vittoria è stata La marcia del Catanzaro, dopo uno stop, riprende a piena ritmo ed in salute. La gara con il Messina non è vissuta di grandi cose. I giallorossi hanno fatto l’essenziale. I giocatori messi in campo da mister Calabro hanno risposto tutti in coro: presenti. Diciamo pure che il Messina non è un miniera di gran calcio. Onesti pedalatori. Il divario fra le due squadre viste al “Ceravolo” netto e lampante. Conferme, dunque, da casa giallorossa che… si può fare. Cosa? Il sospirato salto di categoria. Forse è arrivato il “tempo delle mele”.

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E in questa partita – sofferto il calcio di inizio con lo spauracchio del rinvio causa Covid sbarcato dall’isola sicula alla terraferma con qualche sfortunato giocatore in odore di pandemia- a far da fuori classe l’onore a Wandeputte. Ha propiziato il primo gol sul quale ha messo la firma con il piedino d’oro che il piedino d’oro Massimiliano Carlini. Il vantaggio ha avuto l’effetto turbo nel motore giallorosso. Poi ad inizio di ripresa, tutti felici e contenti e scroscianti applausi per l’olandese tutto movimiento. Gran regalo il pallone servito “al bacio” a Wandeputte e due.

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Due gol chiamati tranquillità. Calabro ha comandato le operazioni di tutto il secondo tempo dal suo “spazio legale” senza batticuore. Una vittoria per la classifica, una vittoria per il pubblico giallorosso, una vittoria idealmente dedicata a due personaggi che sul terreno del “Ceravolo” hanno fatto grandi cose: Gino Maldera, un colosso dall’alto della sua statura fisica e di classe, che ha onorato la maglia giallorossa dopo essersi tolta quella del Milan e che ci ha lasciati. E poi quel sorridente, sotto i baffetti, fotoreporter amico di tutti: Lino Chiefalo. Anche lui volato lassù. Un incavolato ci può anche stare in una partita dove tutto è filato liscio: Chi è? Cianci.

Se l’è presa per il fallo da rigore subito e non fischiato da un arbitro che –non solo per questo- non ha fatto una bella impressione. Qualche fischio se lo è meritato. Tanti applausi ai giallorossi. Più che meritati. Ma da ora in poi il Catanzaro deve pigiare sull’acceleratore e liberarsi a tutti i costi dell’ombra che al secondo posto gli fanno altre due squadre. Che non scherzano! Ciao, bel Catanzaro, ciao. Alla prossima.  

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