di ENZO COSENTINO
La “ASFALTI&ASFALTI di CALABRO e NOTO” funziona. Il rullo compressore giallorosso è passato inesorabile anche sul pericoloso tratto di strada di Viterbo. Il successo in terra laziale porta dritto il Catanzaro al secondo posto. In coppia con l’Avellino.
La signora “vittoria” si è innamorata, dopo un primo tempo di riflessione, del Catanzaro e così al 51, senza pensare oltre, si è concessa ai giallorossi. Lasciando a bocca asciutta la Viterbese che pure ha fatto di tutto per sembrare bello e allettarla. Niente da fare: il Catanzaro ha fatto centro e così ha festeggiato in bellezza la trasferta in un momento di difficoltà da Covid. Anche il “vaccino Calabro” somministrato ai superstiti dalla pandemia del suo gruppo- è evidente- ha fatto effetto. Alessio Di Massimo è stato il conquistatore della giornata. Da autentico bombardiere il suo primo gol.
Viterbese vs Catanzaro: 0-2 finale. Le Aquile espugnano il "Rocchi" e salgono al secondo posto
Un pallone che forse neppure Zamora (Riccardo uno dei portieri più famosi del mondo, chiamato il “divino” fra i pali. Si diceva ai suoi tempi:esistono solo due portieri:San Pietro in cielo, Zamora in terra fra i pali) avrebbe fermato. Non contento Alessio si è confezionato la sua “doppietta” di giornata. Che goduria per tutta squadra ed anche per i tanti fans festosi a distanza. La bella partita ha persino commosso il mister e il presidente giallorossi. Alessio di Massimo ha comunque beneficiato del lavoro silenzioso, attento e senza sbavature di tutti i suoi compagni. Tanti abbracci alla fine per lui ma anche per Di Gennaro per i suoi interventi determinanti quando la Viterbese ha tentato l’affondo per rimettere in sesto la gara. Bravo il portiere. Perdonato per uno sfarfallio in uscita.
Ora c’è il pezzo di strada più pericoloso ma i giorni restanti per il prossimo impegno, in casa, potrebbero bastare per far guarire chi è in convalescenza. All’appuntamento al “Ceravalo” contro il Monopoli peccato che non potrà far sentire, in diretta, la sua potente voce il nutrito, elegante e corretto gruppo di ultras. Ma la squadra ha imparato a capire quanto sia amata in una Città che di calcio si è sempre nutria. C’è una certezza: Il Catanzaro ha cuore, nervi saldi, buona impostazione. Può andare…al massimo!
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