di ENZO COSENTINO
Che brutto colpo d’occhio gli spalti vuoti del “Ceravolo”. Colpa del “maledetto” Coronavirus. Occasione sfumata per vedere una bella partita in una serata buia. E’ mancata la “luce” dei sostenitori giallorossi. Ma quelle voci che arrivavano da fuori campo hanno avuto l’effetto di serenate d’amore.
Son servite e come, per Bianchimano e compagni. I “galletti” baresi hanno cantato troppo presto vittoria con il loro gol a freddo. Un gol galeotto che per buona parte della gara del primo atto ha avuto un effetto “narcotizzante” per le “aquile”. Ma il Bari non ne ha approfittato. Peggio per lui perché negli spogliatoi giallorossi, nell’intervallo, ha parlato il mago, chiaro e tondo: non possiamo restare a guardare.
Così è stato. Solo sei minuti e poi Kanoute trova il colpo di testa capolavoro. Vale un punto in classifica, ma sul piano tecnico-tattico vale molto di più. Il Catanzaro ha dominato la scena. La squadra si è ritrovata. Non soffia più il vento della crisi, si torna a viaggiare sul binario giusto. Gioverà lo stop decretato dal governo che blocca anche il calcio per colpa del virus.
Di necessità bisogna fare virtù. Una sosta forzata per recuperare chi ancora zoppica. Non ha fatto gol, Bianchimano, ma il ragazzo c’è. E c’è anche Giannone, che fa un po’ sgolare il mister. In attesa della prossima il 3 aprile.
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