Il mega-rimpasto della burocrazia regionale: presto potrebbero ruotare oltre cento dirigenti

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images Il mega-rimpasto della burocrazia regionale: presto potrebbero ruotare oltre cento dirigenti

  20 agosto 2019 14:27

di GABRIELE RUBINO

Sembra essere arrivato il momento della verità per la rotazione dei dirigenti regionali. Il principio cardine delle pubbliche amministrazioni per prevenire i fenomeni corruttivi è stato piuttosto “stiracchiato” in questi anni. Così tanto da indurre l’Anac ad avviare una procedura di vigilanza sulla Cittadella per la mancata attuazione della rotazione straordinaria e per accertare le “denunce” del Responsabile regionale dell’Anticorruzione sulle presunte condotte non “collaborative” da parte di altri pezzi della burocrazia regionale. I rilievi dell’authority hanno comunque contribuito ad accelerare le procedure propedeutiche all’attuazione del “ricambio”, previsto peraltro nel Piano triennale della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

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POTENZIALE ROTAZIONE PER 106 SETTORI- Da pochi giorni è stato pubblicato un avviso interno che riguarda ben 106 settori (e altrettanti dirigenti), con l’aggiunta della Protezione civile (unità organizzativa autonoma) che, dopo la turbolenta uscita di scena di Carlo Tansi, nei mesi scorsi è stata affidata ad interim a Domenico Pallaria, al contempo dg del dipartimento Presidenza. Di base l’organizzazione della Regione è strutturata in diversi dipartimenti (una quindicina, oltre all’Audit e alla Stazione Unica Appaltante, al cui capo ci sono i direttori generali), a loro volta suddivisi in diversi settori (ognuno con il suo dirigente). L’avviso riguarda proprio questi ultimi. Visti i numeri che ballano (106 su 116 settori, secondo le ultime dichiarazioni del dg del dipartimento Organizzazione e Risorse Umane Bruno Zito), potenzialmente si è al cospetto di un “mega-rimpasto” proprio nel cuore della macchina amministrativa regionale. Il termine ultimo per presentare le candidature scade il prossimo 6 settembre e le valutazioni saranno effettuate dai direttori generali che avranno nell’applicazione del principio della rotazione un parametro di selezione, ma non l’unico. Contano le capacità da curriculum, le esperienze maturate in base alla complessità della struttura da conferire. In linea teorica si dovrebbe dare priorità al dirigente che al momento dell’avviso non ha alcun incarico o “ritorna” da un comando da un'altra Amministrazione e passare in rassegna, soltanto dopo,  gli attuali "interni" che hanno presentato la propria candidatura. 

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MAXI-RIORGANIZZAZIONE E PIANO ANTICORRUZIONE- La strada che ha condotto all’avviso interno è stata un po' tortuosa. La Regione ha dapprima previsto la maxi-riorganizzazione di quelli che prima erano conosciuti come “assessorati” con la delibera 63 approvata dalla giunta a metà febbraio di quest’anno. Dopo una serie di modifiche, gli incarichi di molti dirigenti sarebbero decaduti per il mutamento delle funzioni attribuite, mentre per altri è decorso il termine dell’incarico a tempo determinato. La scadenza originariamente fissata per il 31 luglio è stata prorogata fino al 14 di settembre. Questo è quanto si legge nella recente delibera (la 391 del 9 agosto) in cui le variazioni organizzative si sono “incrociate” con il Piano triennale dell’Anticorruzione che impone la rotazione (cosa comunque diversa dalla decadenza). Di regola se un dirigente occupa la stessa postazione per cinque anni dovrebbe ruotare. L’ultima delibera della Giunta regionale ha comunque introdotto alcuni “criteri interpretativi” più estensivi, avallati dal Comitato di direzione (il plenum dei direttori generali). Fra questi, la rigidità sul quinquennio viene meno per coloro che andranno in pensione nel 2020 anche se hanno raggiunto il limite dei cinque anni, mentre a chi è scaduto l’incarico ma non è scattato il periodo utile per la rotazione potrà ottenere la proroga per altri tre anni. Nelle prossime settimane si capirà la reale entità della rotazione regionale.

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Sotto tutti i settori indicati nell'avviso interno.

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