Il procuratore Gratteri: "E' la disperazione che porta a rivolgersi alla 'ndrangheta"

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  21 dicembre 2019 15:08

"Come principio sono contrario alla legge sulla prescrizione, ma ormai facciamola partire così questo costringerà il legislatore a fare le modifiche per accelerare i tempi dei processi".

A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24. "Il legislatore - ha aggiunto - dovrebbe preoccuparsi del perché un fascicolo resta 5 anni nell'armadio del pm o 4 in quello del giudice. In linea teorica la prescrizione è una ghigliottina". 

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"E' la disperazione che porta a rivolgersi alla 'ndrangheta. La responsabilità è di tutti noi, forse avremmo dovuto e dovremmo fare molto di più rispetto a quello che facciamo, ma principalmente della politica, di chi amministra, di chi progetta, di chi programma il futuro di una regione o di una nazione".  ha aggiunto  il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri .
"Negli ultimi 20 anni - ha detto Gratteri - la politica si è indebolita tantissimo e questo ha avvantaggiato la 'ndrangheta perché ha occupato gli spazi dal punto di vista dell'interlocuzione sociale. Mediamente un politico è presente sul territorio sei-sette mesi prima delle elezioni, poi magari cambia anche il numero di telefono. Il capo mafia è presente 365 giorni all'anno, dà risposte, sbagliate, truccate, drogate, di sottosviluppo, di dipendenza, di schiavismo, ma dà risposte in aree in cui la disoccupazione sfiora anche il 50%. Per questo è la disperazione che porta a rivolgersi alla 'ndrangheta".

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"La politica - ha aggiunto il magistrato riferendosi al condizionamento delle cosche - è fortemente inquinata ed il problema riguarda tutta l'Italia oltre al fatto che per il riciclaggio ed il traffico di droga la 'ndrangheta l'unica mafia presente in tutti i continenti. La strategia della 'ndrangheta di fare accordi con le istituzioni risale al al 1970 quando fu creata la nuova dote della "santa" che consente la doppia affiliazione alla 'ndrangheta ed alla massoneria deviata. Questo è stato il grande salto di qualità che le ha consentito di avere rapporti con uomini delle Istituzioni, con quadri della Pubblica amministrazione, mentre magistrati, giornalisti, storici, professori universitari e la politica continuavano a raccontare di una mafia stracciona di pastori. Ma nella realtà aveva rapporti con la Pubblica amministrazione".

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"Certo che ho paura ma la cosa importante è addomesticarla, parlare con la morte per ragionarci così non si perde il controllo della situazione" ha sottolineato ancora  il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri  durante  "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24.
"Ho fatto una scelta di campo nel 1989 - ha aggiunto il magistrato - quando hanno sparato a casa della mia fidanzata e poi l'hanno chiamata per dirle che avrebbe sposato un uomo morto. In questi anni ho fatto in modo che non uscissero le notizie ma ho subito tantissime minacce ed evitato diversi attentati, informazioni tratte da intercettazioni, non da lettere che non ho mai ricevuto. Ma questo non mi ha fatto cambiare idea. Credo fermamente nel lavoro che faccio, mi emoziona ancora e penso di fare qualcosa per questa terra, per la Nazione. E come me sono la stragrande maggioranza dei miei colleghi e delle forze dell'ordine. Abbiamo un alto senso dello Stato".

 

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